Anch'io propendo per una soluzione quale quella prospettata da schwarz
Anche a livello logistico la cosa avrebbe avuto poco senso in un momento in cu avevamo già abbastanza problemi
Anche a livello logistico la cosa avrebbe avuto poco senso in un momento in cu avevamo già abbastanza problemi

Carissimo Schwarz,
Per provare le ipotesi da te formulate, ho caricato un po' di cartucce 9x21 con la polvere recuperata dalle 9 mm Glisenti e oggi le ho provate al poligono.
Non disponendo di cronografo, mi sono limitato a valutarne l'effetto nella mia fedele Glock 34
I risultati confermano la tua ipotesi.
La polvere da cartucce italiane è decisamente più vivace di quella ottenuta dalle cartucce fabbricate in USA.
A parità di caricamento (4,7 grani di polvere e palla da 124 grani) la polvere italiana brucia completamente in canna, mentre la polvere USA manifesta la sua accentuata progressività con belle sfiammate alla volata.
Evidentemente le cartucce made in USA erano progettate per la canna della Villar Perosa e, anche se usate nella Glisenti, non avrebbero stressato l'arma grazie alla incompleta combustione della polvere nella corta canna della pistola.
Comunque è sorprendente che dopo quasi 100 anni le polveri siano risultate perfettamente efficienti e valide.
Le cartucce ottenute si sono dimostrate molto percise e costanti nel rendimento.
Non così gli inneschi Boxer delle cartucce americane. Li ho tolti con cautela e montati su bossoli 357 magnum per provarli nel mio 686.
Nessuno è esploso.
Per inciso, le cartucce italiane hanno innesco Berdan (due forellini)
Un caro saluto a tutti
Per provare le ipotesi da te formulate, ho caricato un po' di cartucce 9x21 con la polvere recuperata dalle 9 mm Glisenti e oggi le ho provate al poligono.
Non disponendo di cronografo, mi sono limitato a valutarne l'effetto nella mia fedele Glock 34
I risultati confermano la tua ipotesi.
La polvere da cartucce italiane è decisamente più vivace di quella ottenuta dalle cartucce fabbricate in USA.
A parità di caricamento (4,7 grani di polvere e palla da 124 grani) la polvere italiana brucia completamente in canna, mentre la polvere USA manifesta la sua accentuata progressività con belle sfiammate alla volata.
Evidentemente le cartucce made in USA erano progettate per la canna della Villar Perosa e, anche se usate nella Glisenti, non avrebbero stressato l'arma grazie alla incompleta combustione della polvere nella corta canna della pistola.
Comunque è sorprendente che dopo quasi 100 anni le polveri siano risultate perfettamente efficienti e valide.
Le cartucce ottenute si sono dimostrate molto percise e costanti nel rendimento.
Non così gli inneschi Boxer delle cartucce americane. Li ho tolti con cautela e montati su bossoli 357 magnum per provarli nel mio 686.
Nessuno è esploso.
Per inciso, le cartucce italiane hanno innesco Berdan (due forellini)
Un caro saluto a tutti
Cesare, mi molto colpito il fatto che ti sia riuscito a sfilare i boxer per rimontarli altrove!
(non le mutande, éh!)
L'unico modo che i viene in mente è utiilzzare il decapsulatore che và a premere sull'incudinetta e questa sulla coppetta dell'innesco... Se c'è ancora detonante dovrebbe esplodere, se non esplode non penso che abbia una consistenza tale da trasmettere lo sforzo dall'incudine alla coppetta, al limite si disloca sui lati... e questa potrebbe essere una delle cause del malfunzionamento. Occorre però considerare che la miscela dell'innesco è anche la parte che subisce meglio l'aggressione del tempo e delle condizioni ambientali, accorciandone la vita.


L'unico modo che i viene in mente è utiilzzare il decapsulatore che và a premere sull'incudinetta e questa sulla coppetta dell'innesco... Se c'è ancora detonante dovrebbe esplodere, se non esplode non penso che abbia una consistenza tale da trasmettere lo sforzo dall'incudine alla coppetta, al limite si disloca sui lati... e questa potrebbe essere una delle cause del malfunzionamento. Occorre però considerare che la miscela dell'innesco è anche la parte che subisce meglio l'aggressione del tempo e delle condizioni ambientali, accorciandone la vita.

Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Dopo le parole di Centerfire aggiungo le mie. Mi credevo un "pervertito" della ricarica dopo il riutilizzo della polvere delle cartucce del 91 ma vedo che sono in buona compagnia. [icon_246 [icon_246 [icon_246Centerfire ha scritto:Cesare, mi molto colpito il fatto che ti sia riuscito a sfilare i boxer per rimontarli altrove!(non le mutande, éh!)
L'unico modo che i viene in mente è utiilzzare il decapsulatore che và a premere sull'incudinetta e questa sulla coppetta dell'innesco... Se c'è ancora detonante dovrebbe esplodere, se non esplode non penso che abbia una consistenza tale da trasmettere lo sforzo dall'incudine alla coppetta, al limite si disloca sui lati... e questa potrebbe essere una delle cause del malfunzionamento. Occorre però considerare che la miscela dell'innesco è anche la parte che subisce meglio l'aggressione del tempo e delle condizioni ambientali, accorciandone la vita.
Riarmava correttamente la glok?
Grande Cesare ottimo lavoro è solo sul campo che si possono ottenere dei dati in mancanza di documentazione è così che si portano avanti le nostre conoscenze GrazieCesare ha scritto:Carissimo Schwarz,
Per provare le ipotesi da te formulate, ho caricato un po' di cartucce 9x21 con la polvere recuperata dalle 9 mm Glisenti e oggi le ho provate al poligono.
Non disponendo di cronografo, mi sono limitato a valutarne l'effetto nella mia fedele Glock 34
I risultati confermano la tua ipotesi.
La polvere da cartucce italiane è decisamente più vivace di quella ottenuta dalle cartucce fabbricate in USA.
A parità di caricamento (4,7 grani di polvere e palla da 124 grani) la polvere italiana brucia completamente in canna, mentre la polvere USA manifesta la sua accentuata progressività con belle sfiammate alla volata.
Evidentemente le cartucce made in USA erano progettate per la canna della Villar Perosa e, anche se usate nella Glisenti, non avrebbero stressato l'arma grazie alla incompleta combustione della polvere nella corta canna della pistola.
Comunque è sorprendente che dopo quasi 100 anni le polveri siano risultate perfettamente efficienti e valide.
Le cartucce ottenute si sono dimostrate molto percise e costanti nel rendimento.
Non così gli inneschi Boxer delle cartucce americane. Li ho tolti con cautela e montati su bossoli 357 magnum per provarli nel mio 686.
Nessuno è esploso.
Per inciso, le cartucce italiane hanno innesco Berdan (due forellini)
Un caro saluto a tutti

Scusate il ritardo. Problemi al PC.Andrea58 ha scritto:Dopo le parole di Centerfire aggiungo le mie. Mi credevo un "pervertito" della ricarica dopo il riutilizzo della polvere delle cartucce del 91 ma vedo che sono in buona compagnia. [icon_246 [icon_246 [icon_246Centerfire ha scritto:Cesare, mi molto colpito il fatto che ti sia riuscito a sfilare i boxer per rimontarli altrove!(non le mutande, éh!)
L'unico modo che i viene in mente è utiilzzare il decapsulatore che và a premere sull'incudinetta e questa sulla coppetta dell'innesco... Se c'è ancora detonante dovrebbe esplodere, se non esplode non penso che abbia una consistenza tale da trasmettere lo sforzo dall'incudine alla coppetta, al limite si disloca sui lati... e questa potrebbe essere una delle cause del malfunzionamento. Occorre però considerare che la miscela dell'innesco è anche la parte che subisce meglio l'aggressione del tempo e delle condizioni ambientali, accorciandone la vita.
Riarmava correttamente la glok?
Carissimo Centerfire. Vorrei vedere te sfilare i boxer alle vecchiette di oltre 90 anni!!!
Sono comunque operazioni che faccio indossando rigorosamente occhiali protettivi e guanti da lavoro.
In quanto alla perversione nella ricarica, mi ritengo inarrivabile.
Tra le varie cose, ho testato nel 9x21 tutte le polveri recuperate dalle cartucce per arma corta disattivate per il museo (9 para e 9 M 38 II WW, 8 e 9 mm steyr I WW, 10.4 0rdinanxa italiana, ecc.) ed ho alimentato per qualche tempo la mia avancarica a pietra con la polvere scaricata dalle 11 mm Gras (ben 74 grani per cartuccia!!), innescando il bacinetto col polverino recuperato dalle 12 mm a spillo. Taccio il resto solo perchè sarei OT in questo topic.
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Buon anno a tutti!!!
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