chaingun ha scritto:Eccomi con davanti l'istruzione sulle munizioni del 1896!
...Tali indicazioni mancano sui pacchetti che contengono cartucce in caricatori in acciaio, di modello abolito.....

quindi la O si riferisce ai caricatori... diavolo, non si finisce mai di imparare

chaingun ha scritto:Eccomi con davanti l'istruzione sulle munizioni del 1896!
...Tali indicazioni mancano sui pacchetti che contengono cartucce in caricatori in acciaio, di modello abolito.....
.... E perché poi li hanno aboliti, per rimetterli in uso dal 1917 in avanti?

però nella Tua istruzione parla di acciaio... quelli usati dal 1917 non sono di materiali meno nobili (ferro/latta) ?

Sì, ma considera che all'epoca "acciaio", "ferro" e "latta" erano utilizzati indifferentemente come sinonimi. Al di là del termine preciso, comunque, mentre seppur rari si trovano caricatori in ottone del 1892, 93, 94 e 95, non risulta ne sia mai stato scoperto alcuno degli stessi anni, in materiale diverso dall'ottone. Cosa hanno fatto? Li hanno distrutti?

Ma poi alla fine che gliene importava al soldato che fossero in ferro od ottone?
Quando il fucile spara è a posto!
La domanda che mi viene è: a chi sono dirette queste informazioni?

al soldato nulla (a parte capire se gli avevan dato le cartucce del calibro e del tipo corretto..)
però le cartucce venivano immagazzinate e conservate ... e suppongo, ad esempio, che quelle con lastrina in ferro dovessero essere ispezionate ad intervalli più brevi...

idem per l'anno/pirotecnico... da un lato permette di individuare lotti rivelatisi difettosi (ad esemio le 10,4 vetterli di Capua non erano ben viste ), dall'altro consente di utilizzare prima le più vecchie e/o di retrocederle dal servizio in zona di guerra a quello per addestramento, che se fa cilecca ai tiri è un conto, se lo fa in battaglia è un'altro...

Esatto! E infatti, molti anni più tardi, le scatolette italiane del '91 (o dell'8 Breda) riportavano sempre in evidenza se i bossoli fossero in ferro oppure no. Chiaramente, le modalità di conservazione potevano essere differenti e gli intervalli tra una "visita" e l'altra al munizionamento potevano essere differenti. Così, anche le cartucce del '91 di fine prima guerra mondiale riportavano sempre la scritta "caricatori di latta", per lo stesso motivo.