Wyngo, vorrei vedere le immagini dei manuali che dicono che quelle bombe sono italiane. Ho postato la foto di una delle due rinvenute lungo la linea ferroviaria Verona – Bologna alcuni anni or sono. Non me le ha passate qualcuno, io c’ero, quindi le ho viste e fotografate io.
Ti allego di nuovo la foto, dove si può vedere che il colore principale di fondo è il bianco e la larga fascia di colore rosso dall’anello di sospensione alla base dell’ogiva.
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Il manuale “British bombs and fuzes, pyrotechnics, detonators” edito il 1 novembre 1944 dall’U.S. Naval Bomb Disposal riporta che il colore di fondo della bomba è bianco ed ha una banda di colore rosso sul corpo. Non dice quanto è larga e se essa si trova presso la punta dell’ogiva; dice solo che è sul corpo.
Le prime due immagini, invece, provengono da un sito dove un appassionato ha inserito immagini provenienti da un non meglio identificato manuale inglese di ordnance, ma non dice quale, e, a proposito di quelle due immagini, però, dice che riguardano i contrassegni in uso da metà degli anni 40 a tutti gli anni 50.
E’ notorio che la colorazione azzurra per il munizionamento da esercitazione è stata applicata in Europa sicuramente dopo la 2^ guerra mondiale, per unificarla a quella USA. Ne è la prova ciò che è riportato su un manuale ufficiale come il primo da me citato.
Il fatto che queste bombe non abbiano il governale significa che hanno fatto il loro dovere. Quanto alle bande colorate, nessuna di quelle da 25 lbs ne aveva di rosse sul cono di coda, ossia:
la Mk I (fumogena) ne aveva due verdi;
la Mk III (a lampo) ne aveva due nere;
come riportato peraltro nella 5^ immagine da te postata, che ti riposto debitamente evidenziata.
25lb_practice_text.jpg
Ti posto anche la pagina dello stesso manuale dove vengono genericamente descritte le bombe da esercitazione. Riporta il fatto che la fascia di colore rosso è posta, genericamente sul corpo della bomba e non parla di larghezza, né di posizione della fascia!
Non solo: nella descrizione dell’uso si dice che nella trattazione si troveranno solo tre tipi di bombe da esercitazione , ma che c’erano correntemente in uso numerose bombe da esercitazione che erano puramente bombe “di servizio” (per cui impiegate in azione) caricate con materiale inerte come sabbia, acqua o una soluzione di gesso/calce! (evidenziazione in verde).
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Poi se Andrea non si è stancato di questa diatriba, nella sua infinita pazienza (sempre a dispetto del suo avatar), potrebbe confermare che l’anello di sospensione di quella in suo possesso è identico a quello della foto da me postata, che sì, differisce da quello del manuale, ma come ho anche già detto e ribadisco ora, non può che trattarsi di una variante costruttiva, vattelapesca se antecedente la stampa del manuale di cui sopra o posteriore.
Infine, il fatto che questo ordigno sia stato rinvenuto a Lonate Pozzolo, sicuramente in un’area adiacente all’aeroporto di Malpensa, non significa assolutamente che sia italiano e che sia stato in uso alla nostra Aeronautca Militare. Ci vogliono altre prove! Documenti cartacei, magari.
In quell’area c’era già una aeroporto militare durante la guerra e quegli ordigni possono benissimo essere stati impiegati per attaccarlo. Gli stessi sono stati rinvenuti anche nell’aereoporto Dal Molin di Vicenza e quello di Andrea sicuramente proviene da un’area che aveva una certa importanza bellica, assoggettata a qualche bombardamento.
Ciao!