Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Inviato: 05/07/2013, 22:39
...andiamo avanti...
Nel periodo successivo al primo conflitto mondiale, e prima dello scoppio del secondo, i ricercatori dei due blocchi che andavano contrapponendosi, percorsero due strade distinte e separate nella progettazione delle spolette a lungo ritardo.
I tedeschi presero la strada delle spolette elettriche o armate elettricamente e con lunghi ritardi meccanici ad orologeria, antimanomissione oppure antidisturbo.
Le spolette ECR ( Electrical Condenser Resistance) furono sviluppate dalla Rheinmenthall nel 1930, dall' Ing. Hubert Ruhlemann e vennero subito sperimentate sul campo durante la Guerra Civile spagnola; le spolette elettriche a differenza di quanto si puo' pensare, sono piu' sicure nell'impiego, nel funzionamento e soprattutto, sono 3 volte piu' economiche da produrre delle omologhe meccaniche.
La spoletta per bomba d'aereo a lungo ritardo ad orologeria N°17, in diverse letali versioni, è stata impiegata nel 1940, a seguito delle notizie di operazioni di rimozione delle spolette da bombe inesplose, effettuati da personale del Bomb Disposal inglese il 17 Agosto dello stesso anno, a Bristol, riuscirono a rimuovere anche una di queste pericolose spolette da una bomba inesplosa.
La spoletta aveva un circuito di armamento elettrico che mediante una carica pirica, dopo l'impatto, attivava il meccanismo ad orologeria, che ne permetteva l'esplosione dopo un tempo variabile da 1 ad 80 ore con un'accuratezza del 10%; ve ne erano diverse varianti, inclusa quella che veniva montata sulla bomba volante Hs193 o sulle bombe di grosso tonnellaggio (SC100-PC1000-BSB1000) che invece si armava per sfilamento di una coppiglia metallica e aveva un ritardo di funzionamento da 3 a 135 minuti dopo l'impatto, con un'accuratezza del 10%.
Simultaneamente, i tedeschi svilupparono un congegno ausiliario per proteggere la spoletta dalla manomissione, ovvero dalla rimozione o svitamento dal corpo bomba.
Era detto ZUS 40 e ve ne erano diversi modelli differenziati tra loro solo per piccoli dettagli e per i materiali costituenti.
Una volta avvitata nel corpo bomba la spoletta, con il dispositivo nella parte inferiore, non poteva essere rimossa, perche' lo Zus 40 semplicemente provocava l'esplosione della bomba stessa.
Altra via percorsa dai tedeschi erano le spolette antidisturbo che erano concepite per far detonare la bomba, dopo l'impatto, al minimo spostamento della bomba o tentativo di rimuovere la spoletta dal suo alloggiamento.
Tutti questi sistemi erano ideati per provocare il terrore, impedire il disinnesco di eventuali ordigni inesplosi ed infine colpire il personale qualificato che svolgeva anche opera di intelligence sul campo.
...continua...
francesco
Nel periodo successivo al primo conflitto mondiale, e prima dello scoppio del secondo, i ricercatori dei due blocchi che andavano contrapponendosi, percorsero due strade distinte e separate nella progettazione delle spolette a lungo ritardo.
I tedeschi presero la strada delle spolette elettriche o armate elettricamente e con lunghi ritardi meccanici ad orologeria, antimanomissione oppure antidisturbo.
Le spolette ECR ( Electrical Condenser Resistance) furono sviluppate dalla Rheinmenthall nel 1930, dall' Ing. Hubert Ruhlemann e vennero subito sperimentate sul campo durante la Guerra Civile spagnola; le spolette elettriche a differenza di quanto si puo' pensare, sono piu' sicure nell'impiego, nel funzionamento e soprattutto, sono 3 volte piu' economiche da produrre delle omologhe meccaniche.
La spoletta per bomba d'aereo a lungo ritardo ad orologeria N°17, in diverse letali versioni, è stata impiegata nel 1940, a seguito delle notizie di operazioni di rimozione delle spolette da bombe inesplose, effettuati da personale del Bomb Disposal inglese il 17 Agosto dello stesso anno, a Bristol, riuscirono a rimuovere anche una di queste pericolose spolette da una bomba inesplosa.
La spoletta aveva un circuito di armamento elettrico che mediante una carica pirica, dopo l'impatto, attivava il meccanismo ad orologeria, che ne permetteva l'esplosione dopo un tempo variabile da 1 ad 80 ore con un'accuratezza del 10%; ve ne erano diverse varianti, inclusa quella che veniva montata sulla bomba volante Hs193 o sulle bombe di grosso tonnellaggio (SC100-PC1000-BSB1000) che invece si armava per sfilamento di una coppiglia metallica e aveva un ritardo di funzionamento da 3 a 135 minuti dopo l'impatto, con un'accuratezza del 10%.
Simultaneamente, i tedeschi svilupparono un congegno ausiliario per proteggere la spoletta dalla manomissione, ovvero dalla rimozione o svitamento dal corpo bomba.
Era detto ZUS 40 e ve ne erano diversi modelli differenziati tra loro solo per piccoli dettagli e per i materiali costituenti.
Una volta avvitata nel corpo bomba la spoletta, con il dispositivo nella parte inferiore, non poteva essere rimossa, perche' lo Zus 40 semplicemente provocava l'esplosione della bomba stessa.
Altra via percorsa dai tedeschi erano le spolette antidisturbo che erano concepite per far detonare la bomba, dopo l'impatto, al minimo spostamento della bomba o tentativo di rimuovere la spoletta dal suo alloggiamento.
Tutti questi sistemi erano ideati per provocare il terrore, impedire il disinnesco di eventuali ordigni inesplosi ed infine colpire il personale qualificato che svolgeva anche opera di intelligence sul campo.
...continua...
francesco