Cronaca di un obice da 210/22 mod. 35
Inviato: 26/06/2008, 21:45
FORTE BRAMAFAN - ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI DI STORIA E ARCHITETTURA MILITARE
, eccovi la cronistoria di un obice da 210/22 modello 1935 "dimenticato" in una caserma di Brescia.
di Pier Giorgio Corino
<< Ci sono voluti quattro anni, ma ne è valsa la pena. La prima notizia della presenza di un non meglio identificato “cannone” abbandonato in una non certa caserma di Brescia data infatti i primi mesi del 2004. Le prime indagini, si riesce a scoprire che si tratta di un obice da 210/22 modello 1935 e che la caserma è la Ottaviani. Si cercano possibili strade e soprattutto capire chi ha in carico il pezzo d’artiglieria: dal 2000 la Ottaviani è stata abbandonata da parte militare e riconsegnata al Ministero delle Finanze. Nell’estate 2004 un visitatore al Bramafam si presenta come presidente dell’Associazione Artiglieri di Brescia, la domanda è d’obbligo: la risposta è affermativa. Nell’ottobre partono le prime lettere di richiesta; nei primi mesi del 2005 l’Agenzia del Demanio di Milano ci comunica di cederci l’obice, invitandoci praticamente di andarlo a prendere, ma in contemporanea si avvia la pratica militare. Da parte dell’Amministrazione Militare si cerca di capire chi l’ha in carico; viene effettuata la denuncia di ritrovamento, poi la pratica da Verona si sposta a Roma e inizia uno scambio burocratico di corrispondenza durato un paio d’anni. Finalmente il 28 novembre 2007 una lettera ufficializza la cessione dell’obice al nostro museo. Bisogna però pagare 820,08 Euro “relative alle spese sostenute dalla amministrazione per la cessione del pezzo”. Evitiamo alcun commento, abbiamo salvato un pezzo di storia, forse, dalle fonderie del bresciano. Dopo una forzata pausa invernale a primavera inizia la vicenda del trasporto. Dopo alcune ricognizioni e accordi, un officina locale effettua lo smontaggio delle code e l’abbassamento forzato della canna. Poi un primo spostamento in attesa della firma del verbale di consegna, parte allora il viaggio in autostrada sino a Bussoleno, dove la polizia stradale blocca il mezzo e lo scorta all’autoporto di Susa. Nonostante lo squarcio nella canna e la targa di demilitarizzazione, dobbiamo inviare copia del verbale. Finalmente riabbiamo il camion che riparte per Bardonecchia. Ci aspetta la parte più problematica: i ponti non reggono, le gru non riescono a sollevare il cannone nel suo insieme, occorre scavalcare la canna e smontare il sottoaffusto. Smontando il tutto finalmente riusciamo a far salire con diversi trasporti le diverse parti, passiamo un sabato mattina a rimontarlo, finalmente il nostro obice è al Bramafam. >> L’obice nella selva della Caserma Ottaviani e nel corso del suo primo spostamento
L’obice in autostrada
Quasi in contemporanea al 210 è arrivato altro materiale dalla Scuola di fanteria di Cesano. Anche qui dopo una prima ricognizione nell’ottobre 2006 e la successiva formale lettera di richiesta, si è innescata una lunga pratica ad ostacoli che solo in questa primavera abbiamo completato, portando al forte tre (uno di questi è stato già restaurato in versione Africa), due cannoncini cal. 38 di produzione cecoslovacca (Prima Guerra Mondiale), tre fucili Stayer mod. M95, due Budapest mod. M95, un Etienne mod. 1916 ed un fucile mitragliatore MAB 38A.
Cannone Breda 47/32 mod. 39; restaurato in versione Africa
Torino, 23 giugno 2008
Sito del forte: http://www.fortebramafam.it/
Sito dell'associazione: http://www.arpnet.it/assam/
Sito sulle fortificazioni di Bardonecchia: http://www.bardonecchiafortificata.it/
Saluti
, eccovi la cronistoria di un obice da 210/22 modello 1935 "dimenticato" in una caserma di Brescia.
di Pier Giorgio Corino
<< Ci sono voluti quattro anni, ma ne è valsa la pena. La prima notizia della presenza di un non meglio identificato “cannone” abbandonato in una non certa caserma di Brescia data infatti i primi mesi del 2004. Le prime indagini, si riesce a scoprire che si tratta di un obice da 210/22 modello 1935 e che la caserma è la Ottaviani. Si cercano possibili strade e soprattutto capire chi ha in carico il pezzo d’artiglieria: dal 2000 la Ottaviani è stata abbandonata da parte militare e riconsegnata al Ministero delle Finanze. Nell’estate 2004 un visitatore al Bramafam si presenta come presidente dell’Associazione Artiglieri di Brescia, la domanda è d’obbligo: la risposta è affermativa. Nell’ottobre partono le prime lettere di richiesta; nei primi mesi del 2005 l’Agenzia del Demanio di Milano ci comunica di cederci l’obice, invitandoci praticamente di andarlo a prendere, ma in contemporanea si avvia la pratica militare. Da parte dell’Amministrazione Militare si cerca di capire chi l’ha in carico; viene effettuata la denuncia di ritrovamento, poi la pratica da Verona si sposta a Roma e inizia uno scambio burocratico di corrispondenza durato un paio d’anni. Finalmente il 28 novembre 2007 una lettera ufficializza la cessione dell’obice al nostro museo. Bisogna però pagare 820,08 Euro “relative alle spese sostenute dalla amministrazione per la cessione del pezzo”. Evitiamo alcun commento, abbiamo salvato un pezzo di storia, forse, dalle fonderie del bresciano. Dopo una forzata pausa invernale a primavera inizia la vicenda del trasporto. Dopo alcune ricognizioni e accordi, un officina locale effettua lo smontaggio delle code e l’abbassamento forzato della canna. Poi un primo spostamento in attesa della firma del verbale di consegna, parte allora il viaggio in autostrada sino a Bussoleno, dove la polizia stradale blocca il mezzo e lo scorta all’autoporto di Susa. Nonostante lo squarcio nella canna e la targa di demilitarizzazione, dobbiamo inviare copia del verbale. Finalmente riabbiamo il camion che riparte per Bardonecchia. Ci aspetta la parte più problematica: i ponti non reggono, le gru non riescono a sollevare il cannone nel suo insieme, occorre scavalcare la canna e smontare il sottoaffusto. Smontando il tutto finalmente riusciamo a far salire con diversi trasporti le diverse parti, passiamo un sabato mattina a rimontarlo, finalmente il nostro obice è al Bramafam. >> L’obice nella selva della Caserma Ottaviani e nel corso del suo primo spostamento
L’obice in autostrada
Quasi in contemporanea al 210 è arrivato altro materiale dalla Scuola di fanteria di Cesano. Anche qui dopo una prima ricognizione nell’ottobre 2006 e la successiva formale lettera di richiesta, si è innescata una lunga pratica ad ostacoli che solo in questa primavera abbiamo completato, portando al forte tre (uno di questi è stato già restaurato in versione Africa), due cannoncini cal. 38 di produzione cecoslovacca (Prima Guerra Mondiale), tre fucili Stayer mod. M95, due Budapest mod. M95, un Etienne mod. 1916 ed un fucile mitragliatore MAB 38A.
Cannone Breda 47/32 mod. 39; restaurato in versione Africa
Torino, 23 giugno 2008
Sito del forte: http://www.fortebramafam.it/
Sito dell'associazione: http://www.arpnet.it/assam/
Sito sulle fortificazioni di Bardonecchia: http://www.bardonecchiafortificata.it/
Saluti