Allora, aggiungiamo qualche ciòcco al fuoco della passione... [icon_246
Guardate le sopracitate cartucce in tre fasi di restauro...
La prima a sinistra è nello stato in cui si trova, la centrale è dopo una passata di paglietta di acciaio e pulita all'interno, la terza riassemblata ed ulteriormente disincrostata. Usando stavolta anche della spugna abrasiva su minitrapano sui punti più ossidati e ripassata a paglietta.
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Nessun liquido usato, tecnica della "via secca". Semplice asportazione meccanica calibrata sulla necessità.
Fondello in discrete condizioni di conservazione
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Altra munizione che presenta difetti di stampaggio delle scritte ed incisione anulare che attraversa il fondello. Questi difetti erano trascurati per l'urgenza delle forniture...
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Due proiettili a confronto. Quello di sinistra appartiene alle cartucce smontate, l'altro più recente è stato aquisito "sfuso".
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Se notate sul fianco dell'ogiva si notato delle costolature lunghe 5/6 millimetri e larghe 2/3 decimi di millimetro.
Probabilmente sono dovute all'usura dello stampo che tende a perdere materiale durante l'estrazione della palla. Parliamo di centinaia di migliaia di cicli di lavorazione con materiali e trattamenti non paragonabili a quelli moderni. Anche in questo caso si è fatto "buon viso a cattivo gioco" durante il controllo qualità.
Le basi degli stessi.
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Occorre aggiungere che osservando il "boat tail" delle palle in esame si nota come la stampata finale che ha impresso le sigle identificative sia stata mal calibrata arrivando a dilatare leggermente la base che non si presenta più conica come in quella a campione ma leggermente "strombata".
Alcune munizioni dopo 94 anni di ghiaccio sono riuscite a conservare la sigillatura rendendo un propellente ancora asciutto. In questo caso si può osservare come la laccatura viola sia riuscita ad entrare dentro al solco di crimpaggio garantendo la tenuta.
Molte presentano il collo fessurato a causa della cristallizzazione della lega d'ottone ed alle leggere variazioni di temperatura. In un caso un collo apparentemente integro ha mostrato la cricca dopo l'estrazione della palla e la polvere impastata con l'umidità.
Con munizioni "bagnate" occorre prevedere un certo lasso di tempo di apertura per consentire una migliore asciugatura dell'interno prima di provvedere al reinserimento della palla.
