Errori ed inconvenienti nella ricarica
Inviato: 17/04/2012, 19:13
Cercherò di elencare quali sono i principali inconvenienti che si presentano ricaricando le cartucce metalliche facendo mente locale su quanto accadutomi negli anni.
Sicuramente inorridirete visto che sono stati tanti ma ho dovuto imparare tutto sulla mia pelle dato che non avevo nessuno a cui chiedere e le pubblicazioni erano scarse, allora l'unico pioniere era il mitico Bonzani con gli articoli di ricarica sulle riviste del settore.
Ammetto di essere un pasticcione disattento ma almeno voi potrete farvi due risate e imparare qualcosa.
Inoltre prendete in considerazione il fatto che dovrete "farvi la mano" sulla vostra pressa. Se state ricalibrando ed avete la sensazione che ci sia "qualcosa che non va" sarete sicuramente nel giusto. Qualcosa non va perchè la sensazione trasmessa dalla leva della pressa non mente.
Queste sensazioni si notano maggiormente con le presse più semplici dato che la forza da applicare è maggiore ed un aumento dello sforzo è un sicuro segnale. In quelle invece a doppio rinvio in cui la forza del braccio viene amplificata dal gioco delle leve sarà più difficile in quanto prima di rendersene conto il bossolo sarà schiacciato.
A questo proposito vi ricordo che le presse hanno un forza che nelle più prestanti si aggira sulle centinaia di chili, attenzione a togliere le dita.
Avvitatura in sede dei dies. Hanno tutti una controghiera di fissaggio, alcuni esagonale altri tonda e zigrinata. Il die va sempre avvitato a fondo e lo spazio tra la fine del die e la testa della pressa sempre portato quasi a zero. Per capirci con il pistone completamente alzato (leva in giù) avvitate il die fino a che non si appoggia allo shell holder. Poi fate 1/8 di giro indietro e serrate la controghiera.
Bossoli da fucile
Primo die (formatura, decapsulazione e svasatura bocca)
Innesco non espulso o espulso a metà. Ve ne accorgete perchè il bossolo non esce dallo shell holder. L'ago del die non è avvitato abbastanza, provvedere a avvitarlo a sufficenza. In genere deve sporgere di 1 o 2 mm dal fondo del bossolo. In nessun caso il "mandrino porta ago" deve toccare il fondo del bossolo
Ago rotto. Quando avete regolato la giusta lunghezza dell'ago vi siete scordati di serrare il controdado col risultato che l'ago non ha centrato il foro rompendosi. Sostituire l'ago aprendo il mandrino e introducendone uno nuovo. In genere si sfila abbastanza facilmente altrimenti dovrete ingegnarvi un poco per estrarlo. Per estrarre l'asta portamandrino dovrete avvitarla a fondo
Ago "piantato" nel bossolo. Vi siete scordati di serrare bene l'ago nuovo nel mandrino e lui si è sfilato. In genere ve ne accorgete perchè il bossolo non esce dallo shell holder. Bisogna smontare il die e dall' alto con un cacciaspine o altro strumento spingere fuori l'ago.
Stelo porta ago storto. Ve ne accorgerete subito in quanto spesso questo inconveniente si associa con la rottura o piegatura dell'ago. Avete lavato i dies per manutenzione smontandoli tutti e poi vi siete scordati che sono "starati" con conseguente botta a fine corsa e piegatura dello stelo. Uno stelo piegato non si raddrizza, va cambiato e basta.
Bossolo con molteplici segni sul corpo ed a volte anche evidenti ammaccature che prima non c'erano.
C'è troppo grasso da ricalibratura sul pad e di conseguenza sul bossolo, I fluidi sono incomprimibili percui quello che subisce la pressione è l'ottone che si ammacca. Se le ammaccature non sono esagerate potete utilizzare il bossolo, al momento dello sparo riprenderà la forma giusta.
Secondo die (inserimento palla e crimpatura)
Palla storta. Caso abbastanza raro. Ho faticato molto a capire perchè si presentasse questa problematica e solo su quelli da fucile finchè non ho portato a vedere in armeria il risultato. Era la pressa non forata in asse, può capitare anche questo, e si notava sulle cartucce lunghe (270 W) e non sui 9x21. Perchè? Perchè la lunghezza amplificava l'errore. Erano cartucce comunque sparabili ma sicuramente non precise. Attenzione che non parlo di un difetto evidentissimo ma minimo che comunque pregiudicava la qualità. Per notarlo basta fare ruotare una cartuccia su un piano, l'occhio ha la sufficiente precisione per notarlo, non servono strumenti sofisticatissimi.
Colletto collassato a fisarmonica. Errata regolazione del secondo dies. la palla viene crimpata quando ancora non è introdotta completamente nel colletto. Non potendo affondare la spinta della pressa si riperquote tutta sul colletto e la spalla del bossolo rovinando la cartuccia Bossolo irrecuperabile e palla rovinata.
La regolazione va fatta ad "orecchio" e considerando tutti i fattori che concorrono al problema. Un tipico esempio sono due palle dello stesso peso ma con forme diverse. La prima ha la punta tonda e la seconda invece è una spitzer. La seconda sarà più lunga percui se la inserisco nel die tarato per la round la crimpatura avverrà quando ancora la palla deve essere completamente affondata nel bossolo con ovvi problemi.
La taratura perciò andrà fatta prima ad occhio e poi per piccoli tentativi fino ad ottenere il massimo della precisione. Abbiamo una palla più lunga percui dovremo svitare lo stelo del die fino alla lunghezza giusta.
Ricordate che state lavorando al "contrario" percui se avvitate in realtà state diminuendo la lunghezza della cartuccia finita e se svitate la aumentate.
Bossolo piantato nel die. Caso non infrequentissimo le cui cause possono essere molteplici.
1) Scarsa o nulla lubrificazione del bossolo con conseguente grippaggio. 2) Fondello del bossolo indebolito da un'estrazione "robusta" (semiautomatici militari) e conseguente strappo del medesimo. Shell holder sbagliato che non fa correttamente presa sul collarino. Questo a me è capitato usando per sbaglio lo shell del 9 con bossoli del 223. la differenza è minima ma sufficente a farci bestemmiare dopo.
1) Bossolo grippato nel primo die. Ci va di lusso in quanto almeno è disinnescato. Sviteremo lo stelo porta ago al massimo per avere spazio di lavoro. Poi metteremo il die in morsa, proteggendolo naturalmente, e foreremo il bossolo con una punta da 3 mm nella sede innesco. Poi filetteremo il foro a passo M4. A questo punto porremo appoggiato al bordo del die uno spezzoncino di tubo da idraulica in ferro leggermente più lungo del bossolo e poi con un bullone M4 inserito in una robusta rondella andremo ad avvitare. La forza impressa dalla vite è in genere sufficiente ad estrarlo. Non forzatelo a morte per non strappare la filettatura e ricordatevi di lubrificare abbondantemente il tutto.
2) con una limetta eliminate le parti danneggiate del rim. Abbassate la leva della pressa e reintroducete il fondello nella sede. A questo punto ruotate di 90° lo shell che farà presa su una parte sana del collarino. Cercate di estrarre il bossolo, in genere si riesce. Altrimenti punto uno.
3) Togliete lo shell sbagliato e prendete quello giusto. Limate leggermente le parti rovinate e poi inserite manualmente lo shell cercando di centrare contemporaneamente il rim e l'attacco a baionetta della testa del pistone. Una volta fatto questo estraete delicatamente. Altrimenti punto uno.
In un prossimo post tratterò i problemi con i bossoli da pistola. Se aveste domande chiedete liberamente.


Sicuramente inorridirete visto che sono stati tanti ma ho dovuto imparare tutto sulla mia pelle dato che non avevo nessuno a cui chiedere e le pubblicazioni erano scarse, allora l'unico pioniere era il mitico Bonzani con gli articoli di ricarica sulle riviste del settore.
Ammetto di essere un pasticcione disattento ma almeno voi potrete farvi due risate e imparare qualcosa.
Inoltre prendete in considerazione il fatto che dovrete "farvi la mano" sulla vostra pressa. Se state ricalibrando ed avete la sensazione che ci sia "qualcosa che non va" sarete sicuramente nel giusto. Qualcosa non va perchè la sensazione trasmessa dalla leva della pressa non mente.
Queste sensazioni si notano maggiormente con le presse più semplici dato che la forza da applicare è maggiore ed un aumento dello sforzo è un sicuro segnale. In quelle invece a doppio rinvio in cui la forza del braccio viene amplificata dal gioco delle leve sarà più difficile in quanto prima di rendersene conto il bossolo sarà schiacciato.
A questo proposito vi ricordo che le presse hanno un forza che nelle più prestanti si aggira sulle centinaia di chili, attenzione a togliere le dita.
Avvitatura in sede dei dies. Hanno tutti una controghiera di fissaggio, alcuni esagonale altri tonda e zigrinata. Il die va sempre avvitato a fondo e lo spazio tra la fine del die e la testa della pressa sempre portato quasi a zero. Per capirci con il pistone completamente alzato (leva in giù) avvitate il die fino a che non si appoggia allo shell holder. Poi fate 1/8 di giro indietro e serrate la controghiera.
Bossoli da fucile
Primo die (formatura, decapsulazione e svasatura bocca)
Innesco non espulso o espulso a metà. Ve ne accorgete perchè il bossolo non esce dallo shell holder. L'ago del die non è avvitato abbastanza, provvedere a avvitarlo a sufficenza. In genere deve sporgere di 1 o 2 mm dal fondo del bossolo. In nessun caso il "mandrino porta ago" deve toccare il fondo del bossolo
Ago rotto. Quando avete regolato la giusta lunghezza dell'ago vi siete scordati di serrare il controdado col risultato che l'ago non ha centrato il foro rompendosi. Sostituire l'ago aprendo il mandrino e introducendone uno nuovo. In genere si sfila abbastanza facilmente altrimenti dovrete ingegnarvi un poco per estrarlo. Per estrarre l'asta portamandrino dovrete avvitarla a fondo
Ago "piantato" nel bossolo. Vi siete scordati di serrare bene l'ago nuovo nel mandrino e lui si è sfilato. In genere ve ne accorgete perchè il bossolo non esce dallo shell holder. Bisogna smontare il die e dall' alto con un cacciaspine o altro strumento spingere fuori l'ago.
Stelo porta ago storto. Ve ne accorgerete subito in quanto spesso questo inconveniente si associa con la rottura o piegatura dell'ago. Avete lavato i dies per manutenzione smontandoli tutti e poi vi siete scordati che sono "starati" con conseguente botta a fine corsa e piegatura dello stelo. Uno stelo piegato non si raddrizza, va cambiato e basta.
Bossolo con molteplici segni sul corpo ed a volte anche evidenti ammaccature che prima non c'erano.
C'è troppo grasso da ricalibratura sul pad e di conseguenza sul bossolo, I fluidi sono incomprimibili percui quello che subisce la pressione è l'ottone che si ammacca. Se le ammaccature non sono esagerate potete utilizzare il bossolo, al momento dello sparo riprenderà la forma giusta.
Secondo die (inserimento palla e crimpatura)
Palla storta. Caso abbastanza raro. Ho faticato molto a capire perchè si presentasse questa problematica e solo su quelli da fucile finchè non ho portato a vedere in armeria il risultato. Era la pressa non forata in asse, può capitare anche questo, e si notava sulle cartucce lunghe (270 W) e non sui 9x21. Perchè? Perchè la lunghezza amplificava l'errore. Erano cartucce comunque sparabili ma sicuramente non precise. Attenzione che non parlo di un difetto evidentissimo ma minimo che comunque pregiudicava la qualità. Per notarlo basta fare ruotare una cartuccia su un piano, l'occhio ha la sufficiente precisione per notarlo, non servono strumenti sofisticatissimi.
Colletto collassato a fisarmonica. Errata regolazione del secondo dies. la palla viene crimpata quando ancora non è introdotta completamente nel colletto. Non potendo affondare la spinta della pressa si riperquote tutta sul colletto e la spalla del bossolo rovinando la cartuccia Bossolo irrecuperabile e palla rovinata.
La regolazione va fatta ad "orecchio" e considerando tutti i fattori che concorrono al problema. Un tipico esempio sono due palle dello stesso peso ma con forme diverse. La prima ha la punta tonda e la seconda invece è una spitzer. La seconda sarà più lunga percui se la inserisco nel die tarato per la round la crimpatura avverrà quando ancora la palla deve essere completamente affondata nel bossolo con ovvi problemi.
La taratura perciò andrà fatta prima ad occhio e poi per piccoli tentativi fino ad ottenere il massimo della precisione. Abbiamo una palla più lunga percui dovremo svitare lo stelo del die fino alla lunghezza giusta.
Ricordate che state lavorando al "contrario" percui se avvitate in realtà state diminuendo la lunghezza della cartuccia finita e se svitate la aumentate.
Bossolo piantato nel die. Caso non infrequentissimo le cui cause possono essere molteplici.
1) Scarsa o nulla lubrificazione del bossolo con conseguente grippaggio. 2) Fondello del bossolo indebolito da un'estrazione "robusta" (semiautomatici militari) e conseguente strappo del medesimo. Shell holder sbagliato che non fa correttamente presa sul collarino. Questo a me è capitato usando per sbaglio lo shell del 9 con bossoli del 223. la differenza è minima ma sufficente a farci bestemmiare dopo.
1) Bossolo grippato nel primo die. Ci va di lusso in quanto almeno è disinnescato. Sviteremo lo stelo porta ago al massimo per avere spazio di lavoro. Poi metteremo il die in morsa, proteggendolo naturalmente, e foreremo il bossolo con una punta da 3 mm nella sede innesco. Poi filetteremo il foro a passo M4. A questo punto porremo appoggiato al bordo del die uno spezzoncino di tubo da idraulica in ferro leggermente più lungo del bossolo e poi con un bullone M4 inserito in una robusta rondella andremo ad avvitare. La forza impressa dalla vite è in genere sufficiente ad estrarlo. Non forzatelo a morte per non strappare la filettatura e ricordatevi di lubrificare abbondantemente il tutto.
2) con una limetta eliminate le parti danneggiate del rim. Abbassate la leva della pressa e reintroducete il fondello nella sede. A questo punto ruotate di 90° lo shell che farà presa su una parte sana del collarino. Cercate di estrarre il bossolo, in genere si riesce. Altrimenti punto uno.
3) Togliete lo shell sbagliato e prendete quello giusto. Limate leggermente le parti rovinate e poi inserite manualmente lo shell cercando di centrare contemporaneamente il rim e l'attacco a baionetta della testa del pistone. Una volta fatto questo estraete delicatamente. Altrimenti punto uno.
In un prossimo post tratterò i problemi con i bossoli da pistola. Se aveste domande chiedete liberamente.