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quesito
Inviato: 11/10/2012, 20:41
da sven hassel
scusate la mia ignoranza ma chiederei se esiste un metodo per calcolare la forza d'urto relativa ai singoli calibri di armi da fuoco.
Per fare un esempio se sparo con un calibro 7,63 mauser da 20 metri e con un 9 x 21 dalla stessa distanza (cariche standard di polvere commerciale) ho lo stesso risultato?
La domanda nasce da un quesito con i colleghi di lavoro su quanto fossero efficaci i giubbotti antiproiettile relativamente alle diverse armi.
Spero di avere detto cose sensate e nella vostra comprensione.

Re: quesito
Inviato: 11/10/2012, 22:03
da Centerfire
Bella domanda!!!
Pensa che un 9x21 con un caricamento "fiacco" e palla leggera uò avere meno energia di un 7,63 "tosto"... [icon_246
Ricorda che le armi da fuoco sono "macchine termobalistiche", il loro scopo è trasmettere l'energia potenziale contenuta nel propellente al bersaglio trasformandola in una quantità di "lavoro" volta alla distruzione dello stesso.
Questo si ottiene tramite il binomio "massa e velocità" che dà un valore all'energia trasportata.
Occorre poi vedere come questa energia si esprime! Un proiettile lento e pesante può a vere la stessa energia di uno leggero ma velocissimo ed il risultato varia in base alla tipologia di bersaglio raggiunto.
Anche "giubbotto antiproiettile" è un argomento che spazia dai leggeri e maneggevoli paraschegge militari ai pesantissimi catafàlchi degli artificieri passando fra numerose categorie individuate da riferimenti numerici.
http://it.wikipedia.org/wiki/Giubbotto_antiproiettile
Vediamo se ci sono ulteriori risposte... [icon_246
Re: quesito
Inviato: 11/10/2012, 23:43
da Andrea58
sven hassel ha scritto:scusate la mia ignoranza ma chiederei se esiste un metodo per calcolare la forza d'urto relativa ai singoli calibri di armi da fuoco.
Per fare un esempio se sparo con un calibro 7,63 mauser da 20 metri e con un 9 x 21 dalla stessa distanza (cariche standard di polvere commerciale) ho lo stesso risultato?
La domanda nasce da un quesito con i colleghi di lavoro su quanto fossero efficaci i giubbotti antiproiettile relativamente alle diverse armi.
Spero di avere detto cose sensate e nella vostra comprensione.

Se non ricordo male c'è da considerare che la forza cresce con l'aumentare della velocità. Esiste una precisa formula matematica, devo ricordarmi dove l'ho vista, forse sul sito del Giudice Mori.
Comunque in linea di massima due cartucce equivalenti sul piano della potenza (Kgm o joule ) di diverso peso e velocità e profilo avranno un diverso comportamento impattando sul giubbotto.
Ricordo prove empiriche fatte tanti anni fa su un un giubbotto scaduto. Il 357 in canna da 4 pollici non passava, nemmeno quelle definite MP, il 9 nemmeno ma il 7,63 lo bucava.
Devo dire che chi aveva indossato quello stesso giubbotto fino a poco tempo prima e lo aveva donato alla causa non era per niente contento della cosa dato che il ragionamento a cui aveva affidato la vita era: Se ferma un 357.....
Nello stesso periodo complice un conoscente che suo malgrado per motivi di sicurezza doveva fare "blindare" le finestre abbiamo avuto modo di fare un'altra prova su un vetro a prova di 7,62 nato. Vero, li fermava e sarebbe andato tutto bene finchè non è saltato fuori un vecchio catenaccio con vecchie munizioni, un 91 lungo.
Bucato

Re: quesito
Inviato: 12/10/2012, 7:38
da fb64
Se non sbaglio l'energia che viene ceduta da un proiettile al momento dell'impatto è determinata da più fattori fra i quali i più importanti sono la massa del proiettile (peso) e la velocità dello stesso, altre variazioni possono essere determinate dalla forma del proiettile e dal tipo di bersaglio sul quale impatta, ma questo riguarda principalmente la cessione dell'energia totale o parziale.
Tutto ciò viene ampiamente trattato nella "Balistica terminale" che, appunto si occupa degli effetti sul bersaglio.
fb64
Re: quesito
Inviato: 12/10/2012, 8:36
da stecol
Per calcolare l'energia in Kgm (chilogrammetri) alla svelta, quadrato della velocità in ettometri, moltiplicato per la massa in grammi, il tutto diviso due. Se non mi ricordo male, moltiplicando il risultato per 9,81 si ottiene l'energia espresa in Joule.
Per quanto riguarda la balistica terminale, non vi state a scervellare più di tanto, i primi studi risalgono al 1880-90 e a tutt'oggi non si è giunti a nulla di scientifico, dimostrabile e ripetibile. Le variabili sono talmente tante e imprevedibili che fin'ora non si è giunti a nulla di definitivo.
Ciao
Stefano
P.S.: Occhio alle palle del '91, forma, densità sezionale e spessori di mantellatura, conferiscono insospettabili capacità autoraddrizzanti all'impatto e di stabilità anche in fase di attraversamento del bersaglio.
Re: quesito
Inviato: 12/10/2012, 10:15
da Pivi
L' energia cinetica è solo indicativa, molto si basa sullo studio empirico delle situazioni di tiro ( distanza, angolazione) e delle caratteristiche strutturali del proiettile stesso: è blindato? E' espansivo? E' a punta tonda o piatta? Ecc... molte variabili da identificare di volta in volta
In linea di massima una palla blindata che mantiene una traiettoria rettilinea all'interno di un bersaglio biologico, cede dal 40 al 60 % della propria energia nell'impatto contro il bersaglio umano, indipendentemente dal calibro. prove effettuate in gelatina balistica di 40 cm di spessore.