Ruby? Si, Ruby, ma non è una ragazza-immagine
Inviato: 27/01/2013, 11:11
Ero entrato in armeria con l’intenzione di vedere se era arrivata qualche nuova Beretta da mettere in collezione ed invece sono stato colpito da un’orfanella che stava li sul banco sola soletta e che nessuno guardava: preso da tenerezza l’ ho accarezzata un po’ e poi ho deciso di portarmela a casa, per farle fare compagnia dalle altre cuginette.
Quella che vi presento oggi è un’arma controversa, da alcuni considerata sufficientemente buona e da altri esecrata.
Vedremo più avanti il motivo per cui possono avere ragione entrambi gli schieramenti.
Si tratta di una pistola in un calibro comunissimo, il 7,65 Browning e risalente alla prima guerra mondiale.
Quando questa iniziò vari eserciti, fra cui quello francese e quello italiano, si resero conto all’improvviso di non avere armi a sufficienza per armare tutti gli uomini, soprattutto quelli destinati a compiti particolari, quali i mitraglieri ad esempio, che non potevano utilizzare fucili od altre armi lunghe.
Una delle soluzioni adottate fu di rivolgersi alla vivace industria armiere spagnola, che stava uscendo proprio in quegli anni dalla stadio di artigianato.
Il risultato fu una pistola elaborata dal disegno Browning, prodotta da una trentina di fabbriche che a loro volta si rivolsero ad un’infinità di piccoli laboratori, alcuni ottimi ma altri non sempre all'altezza, specialmente nel trattamento degli acciai.
Per questo motivo la qualità finale fu molto varia, andando dall’accettabile-buono per alcune fabbriche allo scarso per altre, giustificando così i diversi e contrastanti giudizi.
Tanto per dare un’idea di queste differenze fu richiesto che ogni pistola fosse accompagnata da due caricatori ad essa abbinati, poiché molto spesso gli stessi non erano intercambiabili.
Le lavorazioni approssimative si notano anche dalle scritte sul carrello, molto leggere, anzi quasi invisibili, anche se su questo esemplare può dipendere da una vechia ribrunitura.
Le scritte sono in spagnolo, con qualche trasgressione in francese:
PISTOLA AUTOMATICA CAL. 7,65
GARATE, ANITUA Y CIA (EIBAR) ESPANA
Mentre in francese sono i marchi FEU e SUR (per SURETE’)
Non presenta alcun marchio di Banchi di prova italiani, essendo stata prodotta ed importata prima dell’istituzione dei Banchi stessi.
L’unico punzone presente è un ovale con GN (indicativo della Garate, Anitua y Cia) che si ripete anche sul caricatore e la matricola/numero di produzione è riportata sotto alla guancetta di sinistra, posizione alquanto scomoda per effettuare controlli..
Sul tallone, a fianco della finestra compaiono due stelline, simbolo dell’accettazione da parte dei verificatori francesi.
Quella che vi presento oggi è un’arma controversa, da alcuni considerata sufficientemente buona e da altri esecrata.
Vedremo più avanti il motivo per cui possono avere ragione entrambi gli schieramenti.
Si tratta di una pistola in un calibro comunissimo, il 7,65 Browning e risalente alla prima guerra mondiale.
Quando questa iniziò vari eserciti, fra cui quello francese e quello italiano, si resero conto all’improvviso di non avere armi a sufficienza per armare tutti gli uomini, soprattutto quelli destinati a compiti particolari, quali i mitraglieri ad esempio, che non potevano utilizzare fucili od altre armi lunghe.
Una delle soluzioni adottate fu di rivolgersi alla vivace industria armiere spagnola, che stava uscendo proprio in quegli anni dalla stadio di artigianato.
Il risultato fu una pistola elaborata dal disegno Browning, prodotta da una trentina di fabbriche che a loro volta si rivolsero ad un’infinità di piccoli laboratori, alcuni ottimi ma altri non sempre all'altezza, specialmente nel trattamento degli acciai.
Per questo motivo la qualità finale fu molto varia, andando dall’accettabile-buono per alcune fabbriche allo scarso per altre, giustificando così i diversi e contrastanti giudizi.
Tanto per dare un’idea di queste differenze fu richiesto che ogni pistola fosse accompagnata da due caricatori ad essa abbinati, poiché molto spesso gli stessi non erano intercambiabili.
Le lavorazioni approssimative si notano anche dalle scritte sul carrello, molto leggere, anzi quasi invisibili, anche se su questo esemplare può dipendere da una vechia ribrunitura.
Le scritte sono in spagnolo, con qualche trasgressione in francese:
PISTOLA AUTOMATICA CAL. 7,65
GARATE, ANITUA Y CIA (EIBAR) ESPANA
Mentre in francese sono i marchi FEU e SUR (per SURETE’)
Non presenta alcun marchio di Banchi di prova italiani, essendo stata prodotta ed importata prima dell’istituzione dei Banchi stessi.
L’unico punzone presente è un ovale con GN (indicativo della Garate, Anitua y Cia) che si ripete anche sul caricatore e la matricola/numero di produzione è riportata sotto alla guancetta di sinistra, posizione alquanto scomoda per effettuare controlli..
Sul tallone, a fianco della finestra compaiono due stelline, simbolo dell’accettazione da parte dei verificatori francesi.