Loris2013 ha scritto:Vi ringrazio per le risposte precise e competenti, e mi scuso se ho procurato qualche allarme, che capisco non essere assolutamente privo di ragioni.
E' che in una mia attuale ricerca sul dopoguerra al confine orientale mi sono imbattuto sulla questione del cosiddetto bottino di guerra che gli jugoslavi reclamavano all'Italia e agli alleati. Fra questo molti esplosivi e munizioni di origine tedesca, per un totale di oltre 3.000 tonnellate, che gli alleati stavano per consegnare all'esercito di Tito.
Tuttavia l'andamento delle trattative a Parigi nell'estate del 1946 e la strage di Vergarolla impedirono questo trasferimento.
In particolare a Vergarolla, nei pressi di Pola, furono proprio usate delle bombe antisommergibile tedesche. Queste si trovavano nella omonima spiaggia ed erano state rimosse le spolette e dichiarate sicure dagli inglesi. Purtroppo però, un attentatore le fece esplodere provocando la morte di 63 italiani tranquillamente raccolti in spiaggia.
Fra le ipotesi c'è proprio quella della spoletta a ritardo chimico, che però a questo punto mi sembra da escludere, dato che i testimoni parlavano di un rumore simile a un colpo di pistola 5-15' prima delle esplosioni delle bombe.
Qualcuno ha visto una miccia, ma la sua presenza non è certa. Data la tipologia di ordigno, potrebbe essere stata usata una miccia senza spoletta? Forse un tipo di spoletta a ritardo meccanico o di altro tipo? C'è un libro che mi potete consigliare sull'argomento? Tra l'altro in questi giorni sono all'archivio dello stato maggiore dell'esercito a Roma.
Ciao Loris...triste storia questa, ne ho sentito parlare in qualita' di figlio e nipote di esuli istriani e dalmati

, anche se ormai da grande...
E' un ricordo lontano ma tempo fa, durante una visita al monumento degli esuli sulla via Laurentina, sentii ancora qualcosa...da persone che o avevano perso qualcuno o erano piu' documentati di me, in quanto esuli loro stessi.
Il link di Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Vergarolla
In realta' non si appuro' mai il tipo di materiale che venne usato ( da specifiche parti, viene citato come "tre teste di siluri, quattro cariche da demolizione di tritolo e cinque generatori di fumo") e notizie relative a tipi particolari di innesco...
Ovviamente non mi pronuncio sulla matrice anche perche' sarei assolutamente di parte, lo ammetto, ma devo solo aggiungere che a seguito anche di questo sanguinoso episodio, la popolazione ITALIANA di Pola nella sua quasi totalita' abbandono' la zona per trasformarsi in una massa di esuli e ritornare con 30 kg di averi in Italia.
Tecnicamente è possibile reinnescare un'ordigno messo in sicurezza da uno specialista...ovviamente non posso e non voglio dirti come...ma non vi è bisogno di grandi esperienze ora nel 2013, figuriamoci al termine di una sanguinosa e devastante guerra mondiale.
Senza impiegare comandi remoti elettrici e miccie di alcun tipo, è possibile che l'attentatore abbia impiegato sistemi a ritardo di diversi tipi ( meccanico, ad esempio tipo JFederer 504 tedesco ( da 15 min a 21 giorni) o mk1 tedesco ( fino a 12 ore); le time pencil o meglio Switch No 9 e 10 Delay inglesi, ampiamente fornite per le operazioni di sabotaggio dei partigiani di Tito, ( ritardo da 10 min. a 24 ore e fino a 30 in particolari condizioni)...o tutto quello che la tecnica dell'epoca era in grado di fornire.
5464575843_1a69658c6e_z.jpg
German Mk1 - 1.jpg
TimePencil.jpg
Il rumore simile ad una esplosione contenuta, colpo di arma leggera, potrebbe essere uno di questi dispositivi che nel funzionamento, ha mancato la detonazione della carica, magari esplodendo all'esterno della stessa, per cause sconosciute ( manomissione accidentale, movimento dell'ordigno da parte del flusso marino, onde o marea, etc)...
Ciao Francesco