berettofilo ha scritto:L, articolo parla di 1300kg netti di esplosivo.... Mi sembra che anche da sottoterra il botto avrebbe dovuto causare più devastazioni.... Ma come diceva wingo forse non lo sapremo mai.....
Ciao...i giornalisti del mondo sono tutti uguali...per avere quel quantitativo di esplosivo sarebbe dovuta essere della classe delle HC , simile a quella ultimamente bonificata a Vicenza ma assolutamente lo escluderei...per diversi motivi, non tutti possibili da esporre qui, per motivi di sicurezza.
Forse ma rimaniamo sempre nel campo delle supposizioni, possiamo anche dedurre un'esplosione parziale dell'ordigno, effetto del quale ho potuto constatare anche io visivamente le conseguenze e gli esiti terminali.
Nel 2005, una fresa per palificate in cemento armato, durante una perforazione per lavori dedicati a civili abitazioni, senza controlli preventivi da residuati bellici, ha urtato a oltre 8 metri di profondita' un'oggetto solido, classificato come roccia calcarea dagli operatori della macchina, che hanno provveduto a sollevare la fresa stessa per aumentare il numero di giri e colpire poi l'ostacolo stesso per frantumarlo...sfortunatamente non era una roccia ma una bomba d'aereo ad alto esplosivo, AN-M64 da 500 libbre americana, completa di spoletta di naso e di coda, sganciata nel 1943, durante un pesante bombardamento che cercava di colpire retroguardie tedesche in ritirata.
La bomba fu interessata nella parte ogivale ma non direttamente sulla spoletta, subi' la frizione della fresa sul metallo che successivamente riusci' ad innescare l'esplosivo contenuto, identificato poi come amatolo.
L'esplosione danneggio' pesantemente la testa della fresa, provoco' dei danni all'udito all'operatore a terra della ditta e un grande spavento all'operatore in cabina ma non ci furono, grazie allo spessore del terreno, proiezioni di schegge e l'esplosione stessa, nonostante avesse coinvolto anche il booster della spoletta anteriore ( ma non la spoletta stessa che dovette, successivamente, essere distrutta), si autoestinse, merito in parte della pressione del terreno, dell'assenza relativa di ossigeno (quantunque l'ossigeno necessario alla detonazione è contenuto nelle molecole stesse dell'esplosivo) e da una fortunata casualita'.
La quantita' di esplosivo detonato fu nell'ordine dei 10-15 kg (sui 120 circa contenuti dall'ordigno), una quantita' notevole ma insignificante a quella profondita' anche se parliamo di esplosivo con velocita' di detonazione nell'ordine dei 6700 m/sec e notevole potere dirompente e brisante.
A seguito dell'incidente l'ordigno, a mezzo di uno scavo notevole, fu recuperato e bonificato dall'esplosivo rimanente e le spolette furono estratte e fatte brillare in maniera controllata.
La carcassa della bomba fu recuperata e studiata anche se la reazione di autoestinzione dell'onda esplosiva, rimase comunque inspiegabile ma testimonia ancora oggi che oggetti generati per funzionare in maniera standard, possono, se sollecitati anche solo meccanicamente, provocare enormi danni e perdite di vite umane.
Ciao Francesco