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Ciao a tutti, vi mostro la mia Fiat-Revelli 14/35, cioè la mitragliatrice media del Regio Esercito nata nel 1914 con alimentazione a pacchetto e raffreddamento ad acqua, modificata nel '35 cambiandone il calibro da 6,5 a 8mm, dotandola di alimentazione a nastro disintegrabile e raffreddamento ad aria. Un'arma pessima, a detta di chi ebbe la ventura di utilizzarla in tutti i teatri delle due Guerre Mondiali, dal Carso alle steppe del Don, alle sabbie di El-Alamein... L'otturatore privo di protezione esponeva il mitragliere al rischio di amputazioni, il ciclo di sparo che iniziava ad otturatore chiuso, con la canna calda era probabile che sparasse da sola, povero chi ci passava davanti... E si potrebbe continuare con i difetti, ma analizziamo questo esemplare: premetto che è disattivata con regolare certificato, e che ha tanto bisogno di restauri, che spero farò, prima o poi...
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Allora, davanti all'impugnatura si vedono i marchi del Regio Esercito, il punzone dell'Arsenale di Brescia e vari punzoni di controllo.
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Si può notare la sede dell'alzo, molto più lunga del ritto, segno che nacque in versione '14, che aveva il ritto più lungo perchè la linea di mira doveva passare al di sopra dell'ingombrante manicotto di raffreddamento.
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Manca il congegno pneumatico di rallentamento del tiro, che era montato solo sulle mitragliatrici fabbricate ex-novo nel 35. Sopra il pulsante di sparo, il selettore a tre posizioni, colpo singolo (Lento), sicura e raffica (Rapido).
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A lato del cavalletto, il peculiare sistema di ritegno a rotaia per la cassetta porta-munizioni, che andava spostata a mano sui due ritegni alternativamente per allineare i due nastri che conteneva.
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Quella di spostare la cassetta per allineare i nastri è una genialata mai vista altrove...per fortuna.
Comunque è un poco giù ma non messa malissimo. Le parti peggiori sono quelle che venivano toccate di più
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Bel pezzo, complimenti.
Se qualcuno deve morire per la Patria, che sia il nemico a farlo, non tu.

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sofocle62 ha scritto:..... e che ha tanto bisogno di restauri, che spero farò, prima o poi...
Ma hai intenzione di restaurarla prima di conferirla per la rottamazione?

E' un vero peccato che certi burocrati non solo europei immaginino che con un disattivato del genere si possa andare per strada a sparare alla gente.
ciao, g.u.
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Il mio intento era di intavolare una discussione tecnica su questo modello di arma, non quello di sfoggiare un esemplare raro ed in perfette condizioni. Tra l'altro sono un oplologo un pó strano io, forse, perché detesto i fondi di magazzino in perfette condizioni e amo i rottami trovati sui campi di battaglia. E questa bimba appartiene a questa ultima categoria. Ho semplificato dicendo che é disattivata, in realtá mi é stata sequestrata insieme ad altre armi partigiane, di famiglia, e mi è poi stata restituita (dopo severa perizia eseguita da uno stimato esperto dell'Esercito) proprio per le sue condizioni precarie. Ció premesso, noto come anche su queste armi non esista in pratica letteratura, ed é un peccato perché le scelte tecniche adottate sono interessanti, e molte sono le versioni prodotte. Chissá se il "nostro" Ruggero avrebbe voglia di metterci mano... [249 :roll: :mrgreen:
P.S. a qualcuno avanza per caso un otturatore ( DISATTIVATO per caritá!) e qualche pezzetto per completare il mio rottamino?
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Iscritto il: 16/08/2007, 17:53
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Bene, se vogliamo parlare di tecnica direi che tutto quanto hai affermato nella premessa è esatto.
Ho svolto tempo fa alcune ricerche su quest'arma in mano partigiane e le risultanze sono state esattamente uguale a quanto hai scritto tu: si è passati da un catorcio (la Fiat 1914) ad un catorcio e mezzo (la 14/35).
Ma l'importante era foraggiare l'industria nazionale, non avere delle buone armi.
ciao, g.u.
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[rotola] [rotola] [rotola] causticissimo! Hai ragione in senso assoluto, se pensiamo alla coeva Mg34...ma questa é storia, questo avevamo e con questo abbiamo combattuto, e secondo me il discorso puramente tecnico prescinde dalle pur sacrosante considerazioni personali. L'alimentazione, il sistema di chiusura, il riduttore di cadenza, l'estrazione come i materiali utilizzati, secondo me c'è materiale per fare un po' di accademia. Sull' Mg42 son stati scritti interi volumi, vogliamo parlare un po' di casa nostra?
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sofocle62 ha scritto: P.S. a qualcuno avanza per caso un otturatore ( DISATTIVATO per caritá!) e qualche pezzetto per completare il mio rottamino?
di otturatore ne aveva uno un noto espositore (Novegro etc) un paio di anni fa... me lo rammento bene perché non sapeva a quale arma fosse destinato e glielo abbiamo identificato Io ed un amico... ma ignoro se lo abbia nel frattempo venduto....

Io della Fiat Revelli dovrei avere solo le tavole cartacee del catalogo materiali gruppo C ... quando rientro a casa , controllo...

comunque complimenti, pezzo non facile a vedersi.... e poi, se è di famiglia....
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Cercando altro mi è caduto sottocchio un capitoletto di un libro di istruzioni per la fanteria degli anni trenta: ci sono una decina di pagine dedicate alla 35, ti possono interessare? Se si dammi il tempo di scansionarle e te le invio (però avrò bisogno di un indirizzo mail).
ciao, g.u.
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Grazie ragazzi! [151 A Novegro controllo sempre, ma inspiegabilmente di questa mg nostrana non si trova mai nulla... l'ultima edizione ho visto un treppiede della 37, di scavo, a 500 euro... Ma della 35 o della 14, zero spaccato!
Grazie Kanister, mi farebbe davvero molto piacere, ma mi sento in colpa a farti fare sto lavoraccio! Axel, Il catalogo dei materiali gruppo C ce l'ho anch'io, non ho mai trovato invece la libretta...
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