Impiego "alternativo" del mortaio durante il secondo conflitto
Inviato: 01/08/2018, 15:59
Buon giorno, a seguito di ricerche sull'impiego di mortai nei veicoli corazzati americani, nate da discussioni con persone molto ferrate sui veicoli da combattimento del secondo conflitto, vorrei condividere con voi quanto ho scoperto.
L'uso alternativo(per me impensabile) del mortaio da fanteria da parte degli americani, per dare una capacita' fumogena ai mezzi corazzati, si concretizzo' con la modifica della torre del carro M4 Sherman, con un'apertura e il montaggio di una variante del mortaio inglese da fanteria da 2 pollici.
Ovviamente il SBML 2" Mortar inglese nasceva come arma da supporto alla fanteria, per dare una capacita' di colpire bersagli defilati con munizioni esplosive, fumogene incendiarie e a fumo colorato...successivamente si aggiunsero anche munizioni da segnalazione, illuminanti e per marcare i bersagli con fumo colorato e luce.
Il mortaio impiegato, necessariamente doveva essere modificato per l'uso dall'interno del veicolo corazzato, in quanto il funzionamento originario prevedeva il caricamento dalla volata dell'arma, cosa improponibile per l'impiego del veicolo e dell'arma stessa...
La modifica americana del mortaio inglese, denominata M3, prevedeva un'istallazione ad elevazione fissa in torretta per la proiezione di munizioni fumogene, atte a creare cortine fumogene protettive per consentire l'occultamento o le manovre di sganciamento del corazzato, in caso di contatto con il nemico, uso per il quale precedentemente veniva impiegata la bomba a mano fumogena M15.
Il caricamento della munizione completa delle cariche propulsive, avveniva dall'interno, a mezzo di un sistema di bascula della canna, completato da una serie di tenoni che, con una rotazione ottenevano una chiusura meccanica, atta a contenere le pressioni del lancio.
L'innesco della carica fondamentale o zero era ottenuto con una percussione, attuata con un sistema meccanico manuale, con diverse sicurezze, non ultima, l'impossibilita' di sparare se la camera risultava aperta.
La gittata della bomba era regolata nell'arma, da una valvola, che escludeva (facendoli confluire all'esterno dell'arma ma all'interno del veicolo) , parte dei gas generati dalla carica di lancio e poteva essere settata su tre posizioni: short 35yards, medium 75yards, long 150 yards.
La dotazione doveva essere di circa 18 bombe complete di cariche di lancio.
E' utile sottolineare che tecnicamente potevano essere impiegate tutte le bombe previste per il mortaio da 2 pollici e non solo le fumogene.
Nelle prime versioni l'installazione era a filo della corazza esterna, successivamente vennero prodotte con un risalto che poteva essere coperto con un tappo in gomma, infine nelle versioni postbelliche questa installazione venne soppressa e il foro riempito.
Ovviamente questa installazione ha poco a che vedere con l'impiego convenzionale del mortaio da fanteria (e delle sue munizioni) ma è un'implementazione che storicamente, secondo me, non va dimenticata.
E non è l'unico impiego "strano" del mortaio...
Aggiunte, varianti e correzioni sono bene accette e auspicate.
Francesco
L'uso alternativo(per me impensabile) del mortaio da fanteria da parte degli americani, per dare una capacita' fumogena ai mezzi corazzati, si concretizzo' con la modifica della torre del carro M4 Sherman, con un'apertura e il montaggio di una variante del mortaio inglese da fanteria da 2 pollici.
Ovviamente il SBML 2" Mortar inglese nasceva come arma da supporto alla fanteria, per dare una capacita' di colpire bersagli defilati con munizioni esplosive, fumogene incendiarie e a fumo colorato...successivamente si aggiunsero anche munizioni da segnalazione, illuminanti e per marcare i bersagli con fumo colorato e luce.
Il mortaio impiegato, necessariamente doveva essere modificato per l'uso dall'interno del veicolo corazzato, in quanto il funzionamento originario prevedeva il caricamento dalla volata dell'arma, cosa improponibile per l'impiego del veicolo e dell'arma stessa...
La modifica americana del mortaio inglese, denominata M3, prevedeva un'istallazione ad elevazione fissa in torretta per la proiezione di munizioni fumogene, atte a creare cortine fumogene protettive per consentire l'occultamento o le manovre di sganciamento del corazzato, in caso di contatto con il nemico, uso per il quale precedentemente veniva impiegata la bomba a mano fumogena M15.
Il caricamento della munizione completa delle cariche propulsive, avveniva dall'interno, a mezzo di un sistema di bascula della canna, completato da una serie di tenoni che, con una rotazione ottenevano una chiusura meccanica, atta a contenere le pressioni del lancio.
L'innesco della carica fondamentale o zero era ottenuto con una percussione, attuata con un sistema meccanico manuale, con diverse sicurezze, non ultima, l'impossibilita' di sparare se la camera risultava aperta.
La gittata della bomba era regolata nell'arma, da una valvola, che escludeva (facendoli confluire all'esterno dell'arma ma all'interno del veicolo) , parte dei gas generati dalla carica di lancio e poteva essere settata su tre posizioni: short 35yards, medium 75yards, long 150 yards.
La dotazione doveva essere di circa 18 bombe complete di cariche di lancio.
E' utile sottolineare che tecnicamente potevano essere impiegate tutte le bombe previste per il mortaio da 2 pollici e non solo le fumogene.
Nelle prime versioni l'installazione era a filo della corazza esterna, successivamente vennero prodotte con un risalto che poteva essere coperto con un tappo in gomma, infine nelle versioni postbelliche questa installazione venne soppressa e il foro riempito.
Ovviamente questa installazione ha poco a che vedere con l'impiego convenzionale del mortaio da fanteria (e delle sue munizioni) ma è un'implementazione che storicamente, secondo me, non va dimenticata.
E non è l'unico impiego "strano" del mortaio...
Aggiunte, varianti e correzioni sono bene accette e auspicate.
Francesco