La prima è una .224 WLFUM , monta una palla da 130 grani che viene spinta alla folle velocità di 5000 FPS

La seconda è una .22 Eargesplitten Loudenboomer​ al momento non so la velicità ma non dovrebbe essere poca, è ricavata da un bossolo di una .378 Weatherby magnum

Mah, mi sembrano tanto esercizi di mera tecnica balistica. In questi casi la definizione di "balistica terminale" è calzatissima in quanto se uno prova a sparare tali munizioni, diventa immediatamente terminale!
La carica di lancio non ha sfogo sufficiente ad evitare l'intasamento e pertanto la camera di cartuccia diventa un fornello da mina.

Eppure queste cartucce sono usate e anche non raramente, almeno in America, le adoperano per la caccia di selezione su lunghe distanze , dove c'è bisogno di tiri molto tesi, l'impatto sulla preda , con quelle velocità, deve essere devastante

forse sbaglio me mi viene da dire che sono rivisitazioni moderne del 6.2 mondragon di fine 1800 .

Ci sono esempi di palle Cal. .17 montate su bossoli 12,7 ricalibrati.
Il cal. .17 equivale a 4,5mm scarsi.
Io con munizioni del genere non ci tirerei nemmeno pagato a peso d'oro. E vi assicuro che ....
La palla si scioglie in canna a causa delle altissime temperature paragonate alla miserrima massa della stessa. Ovviamente dopo che vi è esplosa in faccia l'azione dell'otturatore a causa della detonazione della carica.

Nome e cognome di quella cartuccia OLD , nel database non ci sta e la vorrei inserire ;)

guast ha scritto: 24/11/2021, 23:12 forse sbaglio me mi viene da dire che sono rivisitazioni moderne del 6.2 mondragon di fine 1800 .
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Non hai torto e mi sa che il successo è simile

Ha scritto dopo 1 ora 25 minuti 31 secondi:
Mi ricorda che esistevano problemi già ai primordi dei calibri ad altissima velocità.
Già col 22/250 l' esplosione della palla che si disintegrava per forza centrifuga all'uscita della canna era una realtà e le rigature erano consumate dopo poche centinaia di colpi.
Mi piacerebbe vedere queste all'opera con palle così leggere e velocità per forza altissime, sempre che non scoppi tutto appena tirato il grilletto.
Gli americani, ideatori principali di queste amenità, hanno la fissa della traiettoria piatta a distanze siderali ma non considerano mai alcuni fattori importanti. Palle piccole vogliono dire poco peso ergo sensibilità estrema al vento laterale, inoltre un conto è sparare ad un bersaglio di dimensioni umane ed un'altro tirare ad un cane della prateria a 2 km. Che ottica devi avere solo per vederlo??? E che errori dati dal maneggio del fucile scaturiranno da un'ottica con fortissimi ingrandimenti??[argh

Eniac ha scritto: 25/11/2021, 8:16 Nome e cognome di quella cartuccia OLD , nel database non ci sta e la vorrei inserire ;)
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eccola e questa è una boiata simile: la .17-.50 crazy (nomen omen)

come sciogliere una canna...

Mi ero perso questa discussione!!!

Onestamente pensavo fossero fermacarte, non credevo che nessuno di buon senso avrebbe acceso delle mine come quelle!

La penso come Old, con un foro di sfogo così minuscolo le pressioni raggiungono valori siderali ed occorre una azione da cannone per non trovarsi l'otturatore fra i denti.
Non ho idea di che polveri impieghino ma sicuramente ci mettono dieci minuti a sfogare la pressione dal forellino...

Altissime velocità con un attrito a secco sui fianchi del proiettile con nucleo in piombo... praticamente gli sputi addosso un getto di fusione, a meno che non sfruttino il principio del dardo autoforgiante...

Ma non potevano usare un numero di Playboy come hanno fatto sempre tutti invece di inventarsi ste cose?