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Spolette italiane su bombe inglesi???
- OLD1973
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Stefano, il discorso dell' acronimo LECCO è chiaro.
Io mi riferivo alla successiva affermazione sul documento " pare ne siano state trovate anche con la scritta Fratelli Fiocchi". Se, e rimarco SE, è vero sarebbe proprio roba nostra (GFL o parenti vari)!
Io mi riferivo alla successiva affermazione sul documento " pare ne siano state trovate anche con la scritta Fratelli Fiocchi". Se, e rimarco SE, è vero sarebbe proprio roba nostra (GFL o parenti vari)!
Old1973
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Però è un "si dice" percui almeno dubbio.OLD1973 ha scritto:Stefano, il discorso dell' acronimo LECCO è chiaro.
Io mi riferivo alla successiva affermazione sul documento " pare ne siano state trovate anche con la scritta Fratelli Fiocchi". Se, e rimarco SE, è vero sarebbe proprio roba nostra (GFL o parenti vari)!
- OLD1973
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Assolutamente in dubbio, verissimo, fino a conferma o smentita certe. Il mio era solo un chiedere un parere sulla mia ipotesi della Fiocchi-produttrice di spolette et similia....
Old1973
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- stecol
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Secondo me, ora come allora c'era gente che le buttava lì (le scemenze [icon_246 ) e come andava, andava: potevano anche avere credito.
D'altronde quella era l'epoca dei "si dice", "si ritiene", "sembra" che bastavano per mandare in galera le persone, figuriamoci se una valutazione tecnica errata non poteva finire su un'informativa della prefettura.
Per come la vedo io, chi ha disinnescato la bomba vedendo il marchio "LECCO" su un No. 28, ha chiesto a voce alta "... Ma a Lecco non c'è anche la Fiocchi ?" e lo spione di turno presente, per farsi bello ha montato un caso per la prefettura. [icon_246
Se la Fiocchi o un altra fabbrica italiana in tempo di guerra avesse prodotto anche solo fazzoletti per gli inglesi, i titolari con un po' di fortuna si sarebbero ritrovati al confino senza passare per il via. Altrimenti anche peggio.
Ciao
Stefano
D'altronde quella era l'epoca dei "si dice", "si ritiene", "sembra" che bastavano per mandare in galera le persone, figuriamoci se una valutazione tecnica errata non poteva finire su un'informativa della prefettura.
Per come la vedo io, chi ha disinnescato la bomba vedendo il marchio "LECCO" su un No. 28, ha chiesto a voce alta "... Ma a Lecco non c'è anche la Fiocchi ?" e lo spione di turno presente, per farsi bello ha montato un caso per la prefettura. [icon_246
Se la Fiocchi o un altra fabbrica italiana in tempo di guerra avesse prodotto anche solo fazzoletti per gli inglesi, i titolari con un po' di fortuna si sarebbero ritrovati al confino senza passare per il via. Altrimenti anche peggio.
Ciao
Stefano
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- kanister
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Purtroppo non posso aggiungere niente di più in quanto questo è l'unico documento ritrovato riguardo a questo argomento.
Una cosa invece che fa "fumare la testa": parecchi manifesti dell'UNPA di cartoncino abbastanza pesante sono stati riutilizzati in seguito tagliandoli ed usandoli quali carpette per altri documenti. Erano i manifesti contenenti le istruzioni per il riconoscimento delle varie bombe alleate, con disegni e spaccati ed in parte le prime istruzioni per disattivarle (ma non c'erano i nuclei "rastrellatori" specializzati?
Il guaio è che con i vari brandelli non si riesce a ricostruire un manifesto completo.
Comunque interessante la confusione portata dall'accronimo LECCO: ma cosa volete, l'inglese al tempo non era troppo ben visto.
Una cosa invece che fa "fumare la testa": parecchi manifesti dell'UNPA di cartoncino abbastanza pesante sono stati riutilizzati in seguito tagliandoli ed usandoli quali carpette per altri documenti. Erano i manifesti contenenti le istruzioni per il riconoscimento delle varie bombe alleate, con disegni e spaccati ed in parte le prime istruzioni per disattivarle (ma non c'erano i nuclei "rastrellatori" specializzati?
Il guaio è che con i vari brandelli non si riesce a ricostruire un manifesto completo.
Comunque interessante la confusione portata dall'accronimo LECCO: ma cosa volete, l'inglese al tempo non era troppo ben visto.
ciao, g.u.
- kanister
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Cosa vedi di diverso da oggi? Io solo che il tutto viaggia più velocemente tramite la rete.stecol ha scritto: D'altronde quella era l'epoca dei "si dice", "si ritiene", "sembra" che bastavano per mandare in galera le persone, figuriamoci se una valutazione tecnica errata non poteva finire su un'informativa della prefettura.
ciao, g.u.
- OLD1973
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Ciao a tutti...si ripropone quanto gia' accaduto, con rinvenimenti identici o simili, su altri Forum del settore anche non nazionali e che, con il buon Stecol abbiamo ampiamente dibattuto e provveduto, nel nostro piccolo a cercare un brandello di verita'.
Per la cronaca, questo rinvenimento sospetto, non si è verificato solo con i Pistol N°28 di coda ma anche con almeno un'altro modello di naso o di ogiva, per i puristi del settore
, come il Pistol N°27 II , sempre inglese.
Come puo' dimostrare questa foto...
Le bombe sulle quali si sono rinvenute sono le vecchie General Purpose, da 250, 500 libbre, almeno nei casi che posso documentare e sono le bombe che gli inglesi avevano in servizio all'inizio del conflitto.
Si allegano le foto delle bombe General Purpose e schemi tecnici delle stesse General Purpose e delle SAP o semiperforanti e AP ovvero perforanti, sprovviste queste ultimi due tipi delle spolette di ogiva, in quanto bombe deputate alla perforazione di spessori consistenti di acciaio e cemento.
Quegli ordigni all'atto pratico si rivelarono inefficaci , in particolare nei confronti di truppe allo scoperto, ed in un trial, voluto fortemente dai vertici della RAF e del governo inglese, si scopri' che il ratio di esplosivo, ovvero il quantitativo di esplosivo rispetto al peso della bomba stessa, era significativamente troppo basso, rimanendo entro il 30% circa; per confronto vennero citate le bombe tedesche da 50 e 250kg, che in quel periodo, correva il 1940 circa, venivano maggiormente impiegate e rinvenute, che risultavano essere di rendimento migliore per distribuzione di schegge metalliche e per onda di sovrappressione.
Queste avevano il ratio di caricamento del 50% circa e di esplosivi spesso molto piu' efficienti, come TNT/RDX e miscele alluminizzate, ovvero con presenza di alluminio, che generava enormi volumi di gas e innalzava le temprature di esplosione.
(Fanno eccezione le bombe General Purpose da 1000 libbre che nel nel periodo dal 1926 al 1932, vennero sottoposte a revisione, con un lunghissimo trial che porto' alla considerazione che le bombe forgiate da lamiera risultavano essere superiori a quelle prodotte per fusione e i risultati portarono ad un nuovo modello, forgiato che venne caricato con una miscela di tritolo e nitrato di ammonio 80/20, detta amatolo e con una miscela di TNT/RDX 40/60 e la stessa venne ordinata nel giugno del 1939, per la produzione di massa...ma la perfida albione, cadde in un tunnel, quello della guerra e nonostante le sperimentazioni, solo 2000 delle 11.000 bombe ordinate furono forgiate, le restanti dovettero essere prodotte giocoforza per fusione.
)
A seguito di questa sperimentazione condotta a partire dall'Aprile del 1942 e terminata con un'ordine industriale di produzione nel Marzo del 1943, della standardizzazione degli ordigni che si rendeva necessaria con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, la nuova generazione di bombe inglesi, detta Medium Capacity, presentava un ratio di caricamento del 46% circa del peso totale e gli stessi ordigni erano caricati con una miscela di TNT/RDX al 40/60, AMATEX 9, MINOL 2, AMATOLO 50/50 e 60/40, che rendeva queste bombe drammaticamente efficaci oltre il 60% delle precedenti; inoltre tutti i nuovi ordigni della serie Medium capacity erano completati dalla serie di anelli di sospensione di tipo USA oltre a quello tipico inglese, per le note esigenze di standardizzazione nei pesi e nei sistemi di sospensione ed ingombro sui velivoli.
L'escursus sulle bombe non è un puro esercizio accademico ma porta alla considerazione, provata per i rinvenimenti dei quali parlo personalmente, che le bombe che hanno impiegato e sulle quali successivamente sono stati rinvenuti i Pistol incriminati sono le bombe del tipo General Purpose di 250 e 500 libbre , e la lettera che è datata 1942, conferma che in quel caso è una da 1000 libbre, ovvero il vecchio modello ma l'unica caricata con TNT /RDX 40/60!
In realta' dopo diversi anni di ricerca, con la cortese collaborazione di Stecol, di molti altri appassionati e di specialisti del settore, pur avendo setacciato tutte le sigle disponibili e contattato molti collezionisti, non siamo riusciti a dare corpo a nessuna ipotesi plausibile sulla sigla presente sui corpi dei Pistol rinvenuti e anche un Forum del settore, interpellato in merito non ha dato, per voce dei suoi forumisti molto blasonati, alcuna risposta.
Rimane valida quella tesi formulata sulle sigle, riportata da Stecol e gia' citata in altri topic, in attesa di ulteriori nuove prove.
Ciao Francesco
Per la cronaca, questo rinvenimento sospetto, non si è verificato solo con i Pistol N°28 di coda ma anche con almeno un'altro modello di naso o di ogiva, per i puristi del settore
Come puo' dimostrare questa foto...
Le bombe sulle quali si sono rinvenute sono le vecchie General Purpose, da 250, 500 libbre, almeno nei casi che posso documentare e sono le bombe che gli inglesi avevano in servizio all'inizio del conflitto.
Si allegano le foto delle bombe General Purpose e schemi tecnici delle stesse General Purpose e delle SAP o semiperforanti e AP ovvero perforanti, sprovviste queste ultimi due tipi delle spolette di ogiva, in quanto bombe deputate alla perforazione di spessori consistenti di acciaio e cemento.
Quegli ordigni all'atto pratico si rivelarono inefficaci , in particolare nei confronti di truppe allo scoperto, ed in un trial, voluto fortemente dai vertici della RAF e del governo inglese, si scopri' che il ratio di esplosivo, ovvero il quantitativo di esplosivo rispetto al peso della bomba stessa, era significativamente troppo basso, rimanendo entro il 30% circa; per confronto vennero citate le bombe tedesche da 50 e 250kg, che in quel periodo, correva il 1940 circa, venivano maggiormente impiegate e rinvenute, che risultavano essere di rendimento migliore per distribuzione di schegge metalliche e per onda di sovrappressione.
Queste avevano il ratio di caricamento del 50% circa e di esplosivi spesso molto piu' efficienti, come TNT/RDX e miscele alluminizzate, ovvero con presenza di alluminio, che generava enormi volumi di gas e innalzava le temprature di esplosione.
(Fanno eccezione le bombe General Purpose da 1000 libbre che nel nel periodo dal 1926 al 1932, vennero sottoposte a revisione, con un lunghissimo trial che porto' alla considerazione che le bombe forgiate da lamiera risultavano essere superiori a quelle prodotte per fusione e i risultati portarono ad un nuovo modello, forgiato che venne caricato con una miscela di tritolo e nitrato di ammonio 80/20, detta amatolo e con una miscela di TNT/RDX 40/60 e la stessa venne ordinata nel giugno del 1939, per la produzione di massa...ma la perfida albione, cadde in un tunnel, quello della guerra e nonostante le sperimentazioni, solo 2000 delle 11.000 bombe ordinate furono forgiate, le restanti dovettero essere prodotte giocoforza per fusione.
A seguito di questa sperimentazione condotta a partire dall'Aprile del 1942 e terminata con un'ordine industriale di produzione nel Marzo del 1943, della standardizzazione degli ordigni che si rendeva necessaria con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, la nuova generazione di bombe inglesi, detta Medium Capacity, presentava un ratio di caricamento del 46% circa del peso totale e gli stessi ordigni erano caricati con una miscela di TNT/RDX al 40/60, AMATEX 9, MINOL 2, AMATOLO 50/50 e 60/40, che rendeva queste bombe drammaticamente efficaci oltre il 60% delle precedenti; inoltre tutti i nuovi ordigni della serie Medium capacity erano completati dalla serie di anelli di sospensione di tipo USA oltre a quello tipico inglese, per le note esigenze di standardizzazione nei pesi e nei sistemi di sospensione ed ingombro sui velivoli.
L'escursus sulle bombe non è un puro esercizio accademico ma porta alla considerazione, provata per i rinvenimenti dei quali parlo personalmente, che le bombe che hanno impiegato e sulle quali successivamente sono stati rinvenuti i Pistol incriminati sono le bombe del tipo General Purpose di 250 e 500 libbre , e la lettera che è datata 1942, conferma che in quel caso è una da 1000 libbre, ovvero il vecchio modello ma l'unica caricata con TNT /RDX 40/60!
In realta' dopo diversi anni di ricerca, con la cortese collaborazione di Stecol, di molti altri appassionati e di specialisti del settore, pur avendo setacciato tutte le sigle disponibili e contattato molti collezionisti, non siamo riusciti a dare corpo a nessuna ipotesi plausibile sulla sigla presente sui corpi dei Pistol rinvenuti e anche un Forum del settore, interpellato in merito non ha dato, per voce dei suoi forumisti molto blasonati, alcuna risposta.
Rimane valida quella tesi formulata sulle sigle, riportata da Stecol e gia' citata in altri topic, in attesa di ulteriori nuove prove.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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- stecol
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Non so se ve ne siete accorti ma è arrivata l'artiglieria pesante .....
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Si certo! Wingo non passa certo inosservato!!! Ciao omonimo, un salutone!!!! 
Old1973
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