Andrea58 ha scritto:Centerfire ha scritto:Andrea, il tuo ragionamento non fa una piega... senonché devi rigirarlo come un calzino! [icon_246
Maggiore è la superfice espostra e maggiore è la velocità di combustione con conseguente maggiore produzione di gas.
Va da se che occorre anche considerare che le pressioni dei gas nella camera di espansione degli stessi aumentano la velocità di combustione per cui la forma ed il trattamento superficiale dei grani devono essere accuratamente studiati.
Se ricordo bene (stavolta tocca a me sbilanciarmi....) la Ball Powder ha la superfice imbevuta di ritardante per rendere uniforme la produzione di gas durante la combustione della sfera...
Per colmo di ironia questo propellente venne realizzato per facilitare al massimo le operazioni di caricamento avendo un comportamento ottimale all'interno dei vari meccanismi di dosaggio, contrariamente alla Cordite...
Comunque anche io resto perplesso sui vantaggi di una simile geometria...
Ma sai che forse ho ragione io. Devo andare a controllare ma credo che il ragionamento possa essere che la fiamma ha sempre la stessa velocità ma varia il tempo in base al quantitativo di polvere da bruciare. Per capirci un kg brucia in x mentre mezzo in circa la metà del tempo. Ma mi faccio ardito e potrebbe essere che a parità di forma della polvere mezzo bruci in meno della metà del tempo. Devo andare a ragionare su queste elucubrazioni.

Ciao a tutti, se posso aiutarvi, per quel che so e ricordo, cercherò di fare un po' di chiarezza sul fenomeno combustivo degli esplosivi da lancio: questi propellenti devono bruciare tramite una deflagrazione molto lenta (si fa per dire) generando una emissione di gas graduale e il più possibile costante evitando innalzamenti bruschi della pressione che potrebbero danneggiare il proiettile o addirittura la meccanica e ancor più gravemente provocare lo scoppio della canna dell'arma. Questa peculiarità (la lentezza di deflagrazione e la regolarità della stessa) è in buona sostanza quello che li distingue dagli esplosivi da lavoro o da rottura che hanno un comportamento notoriamente più violento e incontrollabile. Questa differenza viene resa possibile dai fabbricanti grazie ad una oculata scelta di componenti chimici impiegati per la produzione e dal loro stato fisico, cioè una ponderata suddivisione dei granuli quando la miscela è ancora allo stato colloidale. I granuli della polvere da lancio, (mentre essa è in stato colloidale, stato ottenuto tramite la gelatinizzazione dell'impasto che viene trattato con eteri ed alcooli) possono essere laminati e lavorati in modo da fargli assumere le forme più svariate: assomigliare a lunghi fili come la cordite per l'appunto, oppure cilindretti, sferette, piastrelle, anelli ecc. ecc.: la forma, le dimensioni , la densità dei grani costituisce quella che viene definita "granitura".
Ma la gelatinizazione della polvere produce una serie di importanti fenomeni: conferisce uniformità all'impasto che acquisisce grande coesione molecolare, impermeabilizza il composto, rendendolo praticamente insensibile alle variazioni atmosferiche ottimizzandone il rendimento, ne riduce l'infiammabilità e la vivacità della combustione ma soprattutto conferisce a ciascun grano di polvere tre importanti caratteristiche:
1) fa si che la combustione del grano avvenga per strati paralleli, dall'esterno verso l'interno, ovverosia il grano si trasforma in gas bruciando su tutta la sua superfice libera contemporaneamente e con pari velocità, mantenendo una forma simile a quella iniziale
2)La velocità di combustione aumenta col crescere della pressione
3) l'emissione dei gas derivanti dalla combustione è in funzione della superficie dei grani che stanno bruciando e della velocità di combustione
Ora, se siete sopravvissuti

al solitario eloquio, e supponendo che tutti i grani di polvere si accendano pressoché contemporaneamente, (immaginate le lamelle tutte uguali e regolari di una polvere che iniziano a bruciare da sopra e sotto e su tutto il perimetro dello strato), in qualsiasi istante della combustione i grani residui conserveranno uguale forma e dimensione fatta eccezione per lo spessore che inizierà a diminuire progressivamente, fintanto che arrivati all'ultimo "strato" avverrà la diminuzione della superficie e conseguentemente la riduzione della produzione di gas.
La quantità dei gas prodotti, da un grano in ogni istante del suo processo di trasformazione è proporzionale alla superfice "s" che sta bruciando e ad un coefficiente "K" di proporzionalità che varia secondo la composizione chimica e la struttura fisica dell'esplosivo, ovvero la quantità di gas "Q" è data dal prodotto di K * s
Ne consegue che una granitura grossa di una stessa polvere ha sempre una combustione meno rapida rispetto ad una più fine la quale nel complesso dispone di una superficie di emissione di gas maggiore.... o no?
Centerfire, per farti un esempio terra terra: prendi 50grammi di polvere e (non farlo per carità

) li sbatti in un frullatore tritandoli più finemente di quanto sono in origine e provi a bruciarli insieme alla stessa quantità della stessa polvere in condizioni originali ti accorgerai subito che quanto ho esposto è vero! [icon_246
......Lo strano destino della pallottola, che bruciando nasce e bruciando muore......