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Identificazione bicchieri ww1
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Ora è tutto chiaro!
In effetti la spoletta sembra proprio quella, come hai detto il bicchiere è largo a seguito dello scoppio...
Grazie mille!
In effetti la spoletta sembra proprio quella, come hai detto il bicchiere è largo a seguito dello scoppio...
Grazie mille!
Inge
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Con un' abile lavorazione dal fabbro sono riuscito a restringere il bicchiere del 75A e a farci calzare perfettamente la sua spola 900.
A breve posterò una foto.
Ho un'ultima domanda... Questa spoletta 900 per quanto mi ha detto Fert è a doppio effetto, ma non capisco cosa serviva una doppio effetto su uno shrapnell.. ????
A breve posterò una foto.
Ho un'ultima domanda... Questa spoletta 900 per quanto mi ha detto Fert è a doppio effetto, ma non capisco cosa serviva una doppio effetto su uno shrapnell.. ????
Inge
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Scusa, mi rifersico alla 65/17, non alla 900 (la 900 è solo a tempo giusto?)
Inge
- TELLER67
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Ciao Inge. Rispondo io al tuo quesito. Si impiegavano spolette a doppio effetto sugli shrapnel perchè, in caso di mancato funzionamento a tempo, all'impatto comunque potessero funzionare e fare dei danni.
Infatti l'energia che si sprigionava dalla combustione della carica di espulsione di polvere nera, che sparava fuori i pallettoni, era notevole e, una volta che la granata impattava, era il bicchiere della stessa che veniva scagliato indietro, provocando eventualmente danni fisici a chi si fosse trovato nelle immediate vicinanze (comunque nemico).
Al contrario le granate illuminanti avevano assiemate spolette a tempo perchè se anche non avessero funzionato non era necessario che lo facessero all'impatto con il suolo. Il loro scopo non sarebbe stato raggiunto.
Ciao
Infatti l'energia che si sprigionava dalla combustione della carica di espulsione di polvere nera, che sparava fuori i pallettoni, era notevole e, una volta che la granata impattava, era il bicchiere della stessa che veniva scagliato indietro, provocando eventualmente danni fisici a chi si fosse trovato nelle immediate vicinanze (comunque nemico).
Al contrario le granate illuminanti avevano assiemate spolette a tempo perchè se anche non avessero funzionato non era necessario che lo facessero all'impatto con il suolo. Il loro scopo non sarebbe stato raggiunto.
Ciao
ermanno
- guast
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Re: Identificazione bicchieri ww1
ciao inge da emilia come me.
io mi sono costruito i dies per ricalibrare il 75 e il 75A con ottimi risultati ma tanta e tanta fatica per far rientrare i 4mm del 75A .
che modo hai usato tu ?
ciao
io mi sono costruito i dies per ricalibrare il 75 e il 75A con ottimi risultati ma tanta e tanta fatica per far rientrare i 4mm del 75A .
che modo hai usato tu ?
ciao
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Grazie TELLER67!
Per guast:
Per questi lavori io affido sempre i compiti a mio padre in officina...
Comunque per cercare di ripristinare il foro della giusta misura sullo shrpanell ho chiesto aiuto a un vecchio amico fabbro di grande esperienza che con fiamma ossiacetilenica e tanto buon martello ha stretto il foro in maniera uniforme e mantenendo la perfetta rotondità.
Poi per reinnestare le spolette sui bicchieri (questo mi capita in generale quasi sempre su proiettili riassemblati con pezzi trovati separatamente) provo a ripristinare il filetto con delle lime apposta e dremel ma in spesso (anzi.. sempre) è difficile che i due pezzi tornino ad avvitarsi bene, quindi più facilmente ci si va giù di mola sul filetto della spoletta (con mola da banco) e se necessario anche sul bicchiere (con molette da trapano). Successivamente la spola viene incastrata nel bicchiere martellandolo (con martello in gomma o alluminio) e scaldandolo col cannello.
Stasera posto una foto del 75A sistemato e di un 75 con spoletta reincastrata come sopra descritto.
Per guast:
Per questi lavori io affido sempre i compiti a mio padre in officina...
Comunque per cercare di ripristinare il foro della giusta misura sullo shrpanell ho chiesto aiuto a un vecchio amico fabbro di grande esperienza che con fiamma ossiacetilenica e tanto buon martello ha stretto il foro in maniera uniforme e mantenendo la perfetta rotondità.
Poi per reinnestare le spolette sui bicchieri (questo mi capita in generale quasi sempre su proiettili riassemblati con pezzi trovati separatamente) provo a ripristinare il filetto con delle lime apposta e dremel ma in spesso (anzi.. sempre) è difficile che i due pezzi tornino ad avvitarsi bene, quindi più facilmente ci si va giù di mola sul filetto della spoletta (con mola da banco) e se necessario anche sul bicchiere (con molette da trapano). Successivamente la spola viene incastrata nel bicchiere martellandolo (con martello in gomma o alluminio) e scaldandolo col cannello.
Stasera posto una foto del 75A sistemato e di un 75 con spoletta reincastrata come sopra descritto.
Inge
- TELLER67
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Inge, è poco conveniente incastrare una spoletta. Dovrebbe essere perfettamente svitabile senza dover ricorrere ad attrezzature particolari, nel caso qualcuno ti imponesse di dimostrargli che è vuota e inerte, pensaci...
ermanno
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Lo so, ma non ci sono alternative... forse acquistare una filiera, ma per filetti con diametro sui 70... 80..100 mm la faccenda si complica e soprattutto si fa costosa (per restaurare 2 bicchieri all'anno...).
Già per avviatare la spolettina di una Benaglia (spoletta e corpo trovati separatamente) ho dovuto farmi prestare una filiera da una rettifica e usare il tornio di un amico...).
Ho pensato all'eventuale dimostrazione dell'interno ma le spolette le incastro sempre in modo tale che con due colpetti sul collo del bicchiere questa esca, senza attrezzi e senza tribolare più di tanto.
Solo quando le inserisco al momento del restauro scaldo per bene il pezzo per fare entrare l'ogiva agevolmente e posizionarla con precisione (in caso di controllo richiudere bene il proietto non sarebbe un problema da porsi, l'importante è che si apra!).
Già per avviatare la spolettina di una Benaglia (spoletta e corpo trovati separatamente) ho dovuto farmi prestare una filiera da una rettifica e usare il tornio di un amico...).
Ho pensato all'eventuale dimostrazione dell'interno ma le spolette le incastro sempre in modo tale che con due colpetti sul collo del bicchiere questa esca, senza attrezzi e senza tribolare più di tanto.
Solo quando le inserisco al momento del restauro scaldo per bene il pezzo per fare entrare l'ogiva agevolmente e posizionarla con precisione (in caso di controllo richiudere bene il proietto non sarebbe un problema da porsi, l'importante è che si apra!).
Inge
- inge
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Re: Identificazione bicchieri ww1
Comunque ecco i due shrapnell, il 75 con spola 906 (a sx) e il 75A con spola 900 (a dx).
Nel 75 a sinistra la spola è mezza avvitata mezza incastrata, purtroppo stona la differenza tra lo stato di conservazione della spola + cono di raccordo con quello del bicchiere ben più corroso, ma se ne avrò voglia quest'anno ho trovato un bicchiere molto più bello e liscio.
Il 75A invece ha subito una bella operazione di "restringimento" di vari millimetri del bicchiere per fare calzare la spola + cono di raccordo e anche se non perfetto al 100% sono soddisfatto!
Nel 75 a sinistra la spola è mezza avvitata mezza incastrata, purtroppo stona la differenza tra lo stato di conservazione della spola + cono di raccordo con quello del bicchiere ben più corroso, ma se ne avrò voglia quest'anno ho trovato un bicchiere molto più bello e liscio.
Il 75A invece ha subito una bella operazione di "restringimento" di vari millimetri del bicchiere per fare calzare la spola + cono di raccordo e anche se non perfetto al 100% sono soddisfatto!
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Inge
- TELLER67
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