Quelle erano informazioni di prima mano, che si siano dimenticati qualcosa o non abbiano capito a cosa servissero tutti gli elementi presenti nel proiettile può essere anche comprensibile.
Non per niente la SIT l'hanno considerata semplicemente una incendiaria-tracciante.
Vattelapesca in che circostanze avranno trovato quelle munizioni (ASI, AOI, CAI) e in che condizioni erano; per contro sono riusciti a stabilire la composizione delle sostanze esplosive ed incendiarie presenti, quindi il materiale quasi sicuramente è stato analizzato in un laboratorio del ROF.
Questo mi fa pensare al CR. 42 della 95^ Sqd. atterrato quasi intatto a Orfordness nell'autunno del 1940 e conservato ad Hendon.
Una piccola nota sul tracciante bicolore che cambiava tonalità a 150 metri: all'epoca quella distanza era quella massima riconosciuta un po' da tutte le aeronautiche per il tiro in deflessione contro bersagli poco collaborativi, vale a dire monomotori da caccia altamente manovrabili.
Al di là dei 150 mt. era opportuno ingaggiare solo bersagli più grossi e meno manovrieri, sempre che non ti chiamassi Franco Lucchini o Mario Visintini.
Quindi era un sistema pratico e semplice per dare un riferimento alla media dei piloti e dei mitraglieri per non sprecare tempo e munizioni, serrando le distanze prima di aprire il fuoco.
Ciao
Stefano
P.S.: Appena riesco ad installare il CFTP vedo di caricare un po' di mercanzia.
Non per niente la SIT l'hanno considerata semplicemente una incendiaria-tracciante.
Vattelapesca in che circostanze avranno trovato quelle munizioni (ASI, AOI, CAI) e in che condizioni erano; per contro sono riusciti a stabilire la composizione delle sostanze esplosive ed incendiarie presenti, quindi il materiale quasi sicuramente è stato analizzato in un laboratorio del ROF.
Questo mi fa pensare al CR. 42 della 95^ Sqd. atterrato quasi intatto a Orfordness nell'autunno del 1940 e conservato ad Hendon.
Una piccola nota sul tracciante bicolore che cambiava tonalità a 150 metri: all'epoca quella distanza era quella massima riconosciuta un po' da tutte le aeronautiche per il tiro in deflessione contro bersagli poco collaborativi, vale a dire monomotori da caccia altamente manovrabili.
Al di là dei 150 mt. era opportuno ingaggiare solo bersagli più grossi e meno manovrieri, sempre che non ti chiamassi Franco Lucchini o Mario Visintini.
Quindi era un sistema pratico e semplice per dare un riferimento alla media dei piloti e dei mitraglieri per non sprecare tempo e munizioni, serrando le distanze prima di aprire il fuoco.
Ciao
Stefano
P.S.: Appena riesco ad installare il CFTP vedo di caricare un po' di mercanzia.
AMTT - Armi, Munizioni, Tecniche e Tattiche, tutto il resto .....
Murphy's Law of Combat Operations Rule 22: The easy way is always mined.
Murphy's Law of Combat Operations Rule 43: Military Intelligence is a contradiction.
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Grandioso!!

Una domanda: l'indicazione della massima distanza pratica di tiro era "codificata" in qualche direttiva ufficiale?
E infine, una domanda sulla questione dei 150m di durata del bianco: Secondo voli, tale distanza veniva riferita convenzionalmente a colpi sparati da fermo?
Naturalmente, grazie in anticipo delle risposte.
Una domanda: l'indicazione della massima distanza pratica di tiro era "codificata" in qualche direttiva ufficiale?
E infine, una domanda sulla questione dei 150m di durata del bianco: Secondo voli, tale distanza veniva riferita convenzionalmente a colpi sparati da fermo?
Naturalmente, grazie in anticipo delle risposte.
Ipotizzo di si dato che non esistevano strumenti per rilevarlo in altro modo. Lo avranno dovuto pure fare di notte per rilevare meglio la cosa, col bianco almeno. Anche la taratura e la convergenza delle mitragliatrici veniva fatta "Al banco" .brudile ha scritto:Grandioso!!![]()
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Una domanda: l'indicazione della massima distanza pratica di tiro era "codificata" in qualche direttiva ufficiale?
E infine, una domanda sulla questione dei 150m di durata del bianco: Secondo voli, tale distanza veniva riferita convenzionalmente a colpi sparati da fermo?
Naturalmente, grazie in anticipo delle risposte.
Il fatto del "fermo" od "in volo" secondo me ha una rilevanza minima. La velocità dell'aereo sommata o sottratta a quella iniziale del proiettile credo abbia variazioni di valore tale da rientrare nella media di deviazione della velocità standard... Qaunto tempo ci metteva a percorrere 150 metri ed in quel tempo quanti metri percorreva il velivolo? 
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Non saprei dirti con sicurezza, ma se la RA l'ha fatto con quel giochetto dei traccianti bicolore, era qualcosa in più di una semplice regola non scritta.brudile ha scritto:Grandioso!!![]()
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Una domanda: l'indicazione della massima distanza pratica di tiro era "codificata" in qualche direttiva ufficiale?
Probabilmente era dovuto alle esperienze della guerra civile spagnola, in fondo è stata l'aeronautica straniera più coinvolta in quel conflitto.
Per le altre aeronautiche, c'era quella finlandese che già nel 1937-38 aveva codificato di non aprire il fuoco a non più di 100-150 mt, mentre la RAF che era partita con convergenze ottimisticamente a 400 iarde, già durante la battaglia d'Inghilterra aveva più che dimezzato questa distanza, riducendola a 150 iarde e a seconda dei gusti dei piloti anche a molto meno.
I crucchi più o meno si regolavano alla stessa maniera, anche quando cominciarono ad avere a che fare con i quadrimotori alleati e a maggior ragione i russi che avevano pure problemi con i sistemi di puntamento poco sofisticati.
Anche i giapponesi erano famosi per "serrare sotto", cosi entusiasticamente che a volte dimenticavano di sparare speronando l'avversario, mentre sembra che gli americani ritenessero accettabili anche le 200-250 iarde, ma le munizioni del .50 BMG avevano una più elevata velocità iniziale.
Insomma quando si parlava di "zuffa tra cani" non era un modo di dire, era veramente così, attaccati alla coda dell'avversario per sforacchiarlo senza tanti complimenti.
Ciao
Stefano
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Complimenti per il tenore degli interventi...praticamente io rimango nella corrente di Andrea
, posso fare qualche battuta e prendere in giro Stefano
...il resto lo devo solo leggere con avidita' e con la passione innata che ho, per tutto cio' che è munizionamento italiano!
Grazie davvero a tutti! [[thank
Francesco

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Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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Non solamente. Il "piccolo chimico" che c'è in me ha una domanda relativa alla figura 77 di Stefano. Nella spiegazione parlano di presenza di ossido di piombo (lead oxide) e alluminio in polvere nella punta.wyngo ha scritto:Complimenti per il tenore degli interventi...praticamente io rimango nella corrente di Andrea, posso fare qualche battuta e prendere in giro Stefano
...il resto lo devo solo leggere con avidita' e con la passione innata che ho, per tutto cio' che è munizionamento italiano!
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Grazie davvero a tutti! [[thank![]()
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Francesco
Ma a cosa serve???? Evitando di specificare che la termite è una miscela di alluminio con "altro ossido" si tratta di un errore oppure ha una sua funzione reale?
Oppure si tratterebbe di "........ di piombo" che escluderei data la sua brutta tendenza ad esplodere agli urti?
Hanno anche notato la presenza delle "incudini interne" (anvil) la cui funzione dovrebbe essere appunto quella di causare una compressione migliore della miscela causandone l'accensione.Visto che il principio di questa palla è di accendersi all'urto tramutando l'energia cinetica in termica e provocando l'accensione della miscela perchè riportare un dato del genere?
A me la cosa non quadra.
Dunque, per quanto ne sò l'alluminio in polvere è un sinergizzante con caratteristiche incendiarie, valido sia per sostanze esplosive che per quelle incendiarie, quindi dove lo metti fa danno, o fa bene ... dipende dai punti di vista. [icon_246Andrea58 ha scritto: Il "piccolo chimico" che c'è in me ha una domanda relativa alla figura 77 di Stefano. Nella spiegazione parlano di presenza di ossido di piombo (lead oxide) e alluminio in polvere nella punta.
Ma a cosa serve???? Evitando di specificare che la termite è una miscela di alluminio con "altro ossido" si tratta di un errore oppure ha una sua funzione reale?
Oppure si tratterebbe di "........ di piombo" che escluderei data la sua brutta tendenza ad esplodere agli urti ?
Per quello che mi posso ricordare sull'ossido di piombo invece, posso dire che all'epoca era molto utilizzato nell'impasto che si usava per le teste dei fiammiferi e credo che già questo la dica lunga .... [icon_246 [icon_246
Probabilmente quel rivestimento di ossido di piombo e alluminio in polvere sotto la mantellatura della punta era l'innescante di tutto il resto del materiale incendiario.
Insomma per dirla in breve avevano realizzato un'incendiaria con una testa di cerino, semplice e geniale in fondo, o no ?


Naturalmente queste sono solo sono mie ipotesi, basate su quei due concetti di chimica che conosco e dall'osservazione delle sezioni, chiunque avesse un'idea diversa o anche fonti che possano confermare o confutare questa mia opinione, si facesse avanti.
Ciao
Stefano
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Ma quello non è ossido ma diossido o sono altri tipi di composti sempre con la desinenza piombo. Probabilmente si tratta solo di un refuso o di una semplificazione voluta, tanto a chi leggeva il manuale non interessava la chimica ma il risultatostecol ha scritto:Dunque, per quanto ne sò l'alluminio in polvere è un sinergizzante con caratteristiche incendiarie, valido sia per sostanze esplosive che per quelle incendiarie, quindi dove lo metti fa danno, o fa bene ... dipende dai punti di vista. [icon_246Andrea58 ha scritto: Il "piccolo chimico" che c'è in me ha una domanda relativa alla figura 77 di Stefano. Nella spiegazione parlano di presenza di ossido di piombo (lead oxide) e alluminio in polvere nella punta.
Ma a cosa serve???? Evitando di specificare che la termite è una miscela di alluminio con "altro ossido" si tratta di un errore oppure ha una sua funzione reale?
Oppure si tratterebbe di "........ di piombo" che escluderei data la sua brutta tendenza ad esplodere agli urti ?
Per quello che mi posso ricordare sull'ossido di piombo invece, posso dire che all'epoca era molto utilizzato nell'impasto che si usava per le teste dei fiammiferi e credo che già questo la dica lunga .... [icon_246 [icon_246
Ciao
Stefano
Eccomi di ritorno dalla spedizione "scientifica" ho scroccato un ottimo pranzo , rivisto un amico filatelico che non vedevo da un pezzo... e sopratutto mi sono letteralmente impossessato del "fermacarte" che il padre aveva sulla scrivania e che avevo notato diversi annetti fa , unico dispiacere è che non c'era più il bossolo cestinato da un paio di anni , una fine "orribile" purtroppo
Pesa esattamente 36,80 grammi , ma in versione "da guerra" dovrebbe essere più pesante di almeno 2 o 3 grammi , perché in questo caso qualcuno ha ripulito la parte sottostante contenente il tracciatore passandoci una punta di trapano , per il resto non differisce affatto dalla canonica a punta bianca , manca il solco di crimpaggio ed il rivestimento è in Tombacco invece del più usato cupronichel .

Pesa esattamente 36,80 grammi , ma in versione "da guerra" dovrebbe essere più pesante di almeno 2 o 3 grammi , perché in questo caso qualcuno ha ripulito la parte sottostante contenente il tracciatore passandoci una punta di trapano , per il resto non differisce affatto dalla canonica a punta bianca , manca il solco di crimpaggio ed il rivestimento è in Tombacco invece del più usato cupronichel .
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