La laccatura dei bossoli in ferro è indubbiamente necessaria per la loro conservazione senza ruggine
La domanda è invece su cosa si facesse per preservarli all'interno?
Erano verniciati dentro e fuori?
Lo chiedo perchè spesso si notano 8x57 perfetti che una volta svuotati denunciano chiaramente la presenza di ossidi sotto forma di sottilissima polvere. Però si tratta di cartucce con quasi 70 anni di vita sulle spalle ed un poco di ruggine è accettabile.
La domanda è invece su cosa si facesse per preservarli all'interno?
Erano verniciati dentro e fuori?
Lo chiedo perchè spesso si notano 8x57 perfetti che una volta svuotati denunciano chiaramente la presenza di ossidi sotto forma di sottilissima polvere. Però si tratta di cartucce con quasi 70 anni di vita sulle spalle ed un poco di ruggine è accettabile.
Secondo me le laccavano più per evitare inceppamenti dovuti ad un eventuale strato di ruggine sul bossolo che per una questione di conservazione , altrimenti , come giustamente dice Andrea avrebbero preso provvedimenti anche per l'interno , consideriamo anche il fatto che le cartucce vengono prodotte quasi "on demand" in caso di guerra non è che le stoccano anche quando non serve...almeno credo.
Mia idea, suscettibile di correzioni eventuali da chi conosce con certezza i processi produttivi. La protezione esterna del bossolo serve a preservare dalle ossidazioni per contatto con l'ossigeno e altre sostanze corrosive. L'interno, essendo chiuso, subisce in modo nettamente inferiore l'azione di ossidazione dovuta all'azione delle componenti prima citate. Inoltre, come giustamente dice Eniac, la laccatura, verniciatura, ramatura, ecc, servono anche a garantire una fluidità di scorrimento maggiore nelle varie casistiche di utilizzo (scorrimento nel caricatore, caricamento dei nastri, cameratura del colpo e facilità di scollatura dalla camera di scoppio dopo lo sparo).
E poi non scordiamo che verniciare/laccare un bossolo all'esterno è un conto (verniciatura a spruzzo) , mentre per avere lo stesso effetto anche all'interno li si dovrebbe immergere nelle vasche di vernice coi cestelli rotanti (dispendio di tempo e colore e, soprattutto, inneschi che se ne vanno a ramengo a causa dei solventi).
Per la ramatura (processo galvanico per immersione nel liquido vettore) la faccenda è diversa: prima si procede a ramare tutto il bossolo, poi lo si innesca. La ramatura è talmente sottile da non compromettere dimensionalmente la sede dell'innesco, la vernice per contro creerebbe troppo spessore e risulterebbe problematico inserire poi l'innesco in sede.
Ripeto le mie sono affermazioni dettate da personali ragionamenti
, benvenute sono eventuali smentite correttive. 
E poi non scordiamo che verniciare/laccare un bossolo all'esterno è un conto (verniciatura a spruzzo) , mentre per avere lo stesso effetto anche all'interno li si dovrebbe immergere nelle vasche di vernice coi cestelli rotanti (dispendio di tempo e colore e, soprattutto, inneschi che se ne vanno a ramengo a causa dei solventi).
Per la ramatura (processo galvanico per immersione nel liquido vettore) la faccenda è diversa: prima si procede a ramare tutto il bossolo, poi lo si innesca. La ramatura è talmente sottile da non compromettere dimensionalmente la sede dell'innesco, la vernice per contro creerebbe troppo spessore e risulterebbe problematico inserire poi l'innesco in sede.
Ripeto le mie sono affermazioni dettate da personali ragionamenti
Old1973
Si vis pacem, para bellum.
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Iscritto il: 09/08/2011, 19:05
Che io sappia, i bossoli classici laccati, prima della laccatura venivano fosfatati dentro e fuori. Poi fuori venivano anche laccati, dentro secondo me non si poteva fare perché faceva fatica ad asciugare e non si poteva distribuire agevolmente. Almeno penso. Cioé, se avessero potuto, lo avrebbero fatto, secondo me.
Per le Tedesche il procedimento era il seguente:
le cartucce venivano bonderizzate per permettere che la successiva verniciatura avesse effetto
Successivamente i bossoli venivano messi con della bocca verso il basso e venivano immersi in una speciale lacca Bakelite (tipo 31)
Il paso successivo era quello di farli sgocciolare e poi venivano centrifugati per rimuovere la lacca in eccesso.
L'asciugatura finale, veniva fatta in forni ad una temperatura di 180 ° a 200 ° C. per 35 minuti.
Il passaggio finale era quello di inserire in un tumbling della cera in polvere che in circa 60 secondi, grazie al calore residuo dei bossoli fondeva e si distribuiva uniformemente.
Fatto sta che i problemi di crimpaggio nella camera di scoppio vennero realmente risolti solo negli ultimi mesi di guerra
la pratica della ramatura venne abbandonata dopo breve tempo a causa degli alti costi e dei risultati insodisfacenti
le cartucce venivano bonderizzate per permettere che la successiva verniciatura avesse effetto
Successivamente i bossoli venivano messi con della bocca verso il basso e venivano immersi in una speciale lacca Bakelite (tipo 31)
Il paso successivo era quello di farli sgocciolare e poi venivano centrifugati per rimuovere la lacca in eccesso.
L'asciugatura finale, veniva fatta in forni ad una temperatura di 180 ° a 200 ° C. per 35 minuti.
Il passaggio finale era quello di inserire in un tumbling della cera in polvere che in circa 60 secondi, grazie al calore residuo dei bossoli fondeva e si distribuiva uniformemente.
Fatto sta che i problemi di crimpaggio nella camera di scoppio vennero realmente risolti solo negli ultimi mesi di guerra
la pratica della ramatura venne abbandonata dopo breve tempo a causa degli alti costi e dei risultati insodisfacenti
Da quello che ho visto (pochissimo in confronto a molti di voi) la laccatura dell'interno è piu un effetto collaterale ce una richiesta produttiva. Quando si trova qualcosa è talmente leggero da offire una protezione casuale del bossolo. Alcuni sono in condizioni buone, molti hanno profonde ossidazioni interne. Il propellente si mangiava letteralmente il ferro del bossolo fino ad aprorsi un varco verso l'esterno.
Ho visto bossoli dell'8x57 perfetti fuori e pieni di una mistura polvere ruggine dentro. Per i calibri maggiori il problema è minore perché probabilmente la maggior grandezza della bocca permetteva un migliore accesso alla lacca. Nei 20x138B i tedeschi con la calzetta di seta si presentano meglio degli italiani che ho dovuto quasi sempre trattare con la pallinatrice per fermare la ruggine incipiente.
Tutto questo comunque fa pensare a munizioni concepite per un uso a breve termine fatte in modo da giungere perfette presso l'utilizzatore, certo non per stazionare anni in ambienti aggressivi...
Ho visto bossoli dell'8x57 perfetti fuori e pieni di una mistura polvere ruggine dentro. Per i calibri maggiori il problema è minore perché probabilmente la maggior grandezza della bocca permetteva un migliore accesso alla lacca. Nei 20x138B i tedeschi con la calzetta di seta si presentano meglio degli italiani che ho dovuto quasi sempre trattare con la pallinatrice per fermare la ruggine incipiente.
Tutto questo comunque fa pensare a munizioni concepite per un uso a breve termine fatte in modo da giungere perfette presso l'utilizzatore, certo non per stazionare anni in ambienti aggressivi...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
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