Andrea58 ha scritto:wyngo ha scritto:...pare anche a me e va' pure a colpo sicuro nel posto giusto

...e quelle sono vere pentole (anche se , per dirla tutta, usavano le pentole a pressione per l'effetto schegge, come alla maratona di Boston)...che in genere vengono usate come contenitori per l'esplosivo improvvisato...ovvio che non è cosi' "free" disarmare un IED o in questo caso ben due, dove peraltro mancano visivamente le batterie necessarie a far funzionare il tutto...sicuramente un video pubblicitario anche se in rete ormai si puo' vedere di tutto.
Il piatto di pressione (
http://publicintelligence.info/JIEDDO-VOIED.pdf ) è il congegno che la vittima attiva col suo peso, chiudendo a mezzo di contatti elettrici un interruttore e che permette la detonazione della carica principale...ma al link ogni spiegazione.
Ciao Francesco
Le batterie potrebbero essere annegate nella pentola o poste nel lato rigido dei piatti di pressione, i fili erano abbastanza spessi da essere a più cavi.
...ci sono delle linee guida anche nella costruzione degli IED...in quel tipo di piatto di pressione non vi sarebbe abbastanza posto per batterie, necessarie ad alimentare un detonatore e perche' l'ordigno sia operativo in quel contesto climatico...in genere vi erano pacchi batterie ( con minimo una dozzina di stilo, ponticellate miste in serie e parallelo, per mantenere amperaggio e capacita' alte) sepolti lontano dal piatto di pressione ma esclusivamente per ridurre la segnatura metallica ai metal detector ...ma spesso vi erano batterie da motocicletta...e nel video non se ne vedono affatto.
...fonti di alimentazione nell'esplosivo improvvisato?...i nitrati, clorati e perclorati sono aggressivi nei confronti di batterie, cablaggi e potrebbero reagire, inertizzando tutto o rendendolo sensibile a urti e cadute...il terrorista è tale ma non è un suicida e nemmeno un pazzo.
Ricordo comunque che quei teatri operativi non sono posti propriamente occidentali, dove è possibile reperire materiale elettrico e batterie, normalmente e di buona qualita'...una manciata di batterie sono una risorsa per una cellula terroristica.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci