Messaggi: 279
Iscritto il: 20/09/2015, 5:29
Contatta:
Dal forum del Bracco Italiano: La Fiocchi ha iniziato la produzione di quei bossoli verso la fine del 1920 (si trovano già nei cataloghi del 1926-29) e ha continuato fino agli anni 40, come si può notare sul fondello, montano l'incudinetta fissa che permetteva il ricapsulamento sostituendo solo la CAPSULA e non tutto l'innesco, così facendo venivano ridotti i costi della ricarica, inoltre il bossolo di ottone o alluminio permetteva un lungo utilizzo anche se balisticamente avevano il grande problema della cattiva tenuta dei gas di combustione.
Messaggi: 279
Iscritto il: 20/09/2015, 5:29
Contatta:
Errata correge - sempre dal bracco It.piccola modifica al post precedente:
Il bossolo "Tutto Ottone" della Fiocchi direi sia andato un pochino più avanti degli anni '40, infatti compare ancora sul catalogo Fiocchi 1951 in tutti i calibri dal 12 al 36 e rimase reperibile nelle armerie italiane nelle tipiche scatoline in cartoncino giallo ocra da 10 pz., fino a metà anni '60.
L'innesco è il Berdan 6,45 LR, reperibile (come dice A.Ugolini) anche nel deserto, perchè usatissimo sulle munizioni metalliche da carabina, fino agli anni '70, quando comparve e si affermò definitivamente il primer LR Boxer type da .210".
Il problema dei bossoli in ottone, era ed è il borraggio; problema perchè in relazione al diametro interno reale del bossolo, soprattutto dopo una prima formatura e dilatazione "a fuoco" con 2-3-4 spari.
L'impiego migliore ed elettivo era con cartoncini e spessori fustellati domesticamente ad hoc, dell'esatta misura (a stringere) necessaria e con largo utilizzo di crusca, segatura di pioppo, di sughero e naturalmente ... dell'ubiquitario e diffusissimo borraggio chimico.
Nei bossoli Fiocchi in ottone del cal. 28, ad esempio, vanno di misura i cartoncini del calibro 24, mentre nel 36 è necessario ricorrere ad una fustella di quasi 11 mm.
Gli attrezzi complementari per usare questi bossoli, oltre alla fustella, erano, la classica tenaglia tripla per disinnescare ed innescare ed una apposita bobina/matrice da montare sul comune orlatore da banco (la vendeva la Fiocchi) per creare una sorta di arricciatura della bocca che impediva l'uscita di cartoncini e pallini.
Cera, stearina, paraffina e colle varie usate per fissarlo, appesantivano troppo il dischetto di chiusura, che finiva per disturbare la rosata.
Messaggi: 5221
Iscritto il: 01/08/2005, 12:11
Località: Firenze - Toscana
Contatta:
Molto belli i bossoli in ottone, hanno un fascino tutto particolare...
Sicuramente sigillavano meno rispetto alla carta dei tubetti tradizionali ma dovevano anche costare un bel pò di più!!!
Chissà che vantaggi accampavano gli acquirenti di questa tipologia che come hai scritto copriva a tappeto i calibri più comuni.
Certo che l'orlatura della bocca sacrificava non poco il materiale che sicuramente richiedeva una ricottura per tornare malleabile, altrimenti si sarebbe fessurato od addirittura strappato nell'uso successivo...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Rispondi

Informazione

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite