
Buonasera,
camminando per i monti trentini zona Pasubio luoghi della grande guerra, ho trovato una scheggia di bomba da mortaio da 120mm di colorazione rossa con scritte in giallo e corona di centramento più larga rispetto alla classica bomba leggera da 120mm con colorazione NATO( verde ) e corona di centramento più strette.Dovrebbe essere munizionamento italiano o tedesco reimpiegato per esercitazioni del dopo guerra.
Allegherò al più presto possibile fotografia del ritrovamento.
Ringrazio chiunque mi possa dare notizia
camminando per i monti trentini zona Pasubio luoghi della grande guerra, ho trovato una scheggia di bomba da mortaio da 120mm di colorazione rossa con scritte in giallo e corona di centramento più larga rispetto alla classica bomba leggera da 120mm con colorazione NATO( verde ) e corona di centramento più strette.Dovrebbe essere munizionamento italiano o tedesco reimpiegato per esercitazioni del dopo guerra.
Allegherò al più presto possibile fotografia del ritrovamento.
Ringrazio chiunque mi possa dare notizia
Aspettiamo le immagini allora...dalle descrizioni sommarie non si puo' fare molto.
A presto. Francesco
A presto. Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci

Buona sera,scusate il ritardo ecco la foto del pezzo trovato
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Immaginavo fosse quella...la bomba in questione, nemmeno poi tanto sconosciuta, è parte del munizionamento ordinario del Mortaio AM50, in dotazione alle nostre FFAA negli anni dell'immediato dopoguerra.
Quella piu' conosciuta, anche perche' poi rimasta in servizio per piu' anni, è la 120 leggera (13kg circa completa) , con un relativo contenuto in caricamento ( 2,5 kg di TNT), invece vi era anche in servizio la versione pesante ( 17kg completa ) con una carica maggiore ( 4,250 kg di TNT).
La bomba in questione è facilmente riconoscibile dal corpo diverso, piu' massiccio della Leggera, da un numero maggiore di fasce di recupero dei gas e dall'ogivetta o adattatore di spoletta, di dimensioni piu' generose.
La colorazione è quella tipica delle munizioni italiane che mantiene ancora la testa degli ordigni in colore rosso minio (caricamento ordinario ad alto esplosivo) con la presenza della scritta in giallo "Det. T4" che indica la presenza e la natura dell'esplosivo, del detonatore supplementare.
Nella pubblicazione originale, il detonatore supplementare, viene indicato in Pertite, ovvero acido picrico, ma è noto il problema di instabilita' che tale esplosivo ingenenera a contatto con i metalli e quindi nel tempo si è provveduto a sostituire con l'RDX o T4, questo esplosivo ormai obsoleto e pericoloso.
Nel corso del tempo i detonatori delle spolette sono duiventati piu' grossi, rendendo superfluo il detonatore supplementare, nella maggioranza dei caricamenti.
Ciao Francesco
Quella piu' conosciuta, anche perche' poi rimasta in servizio per piu' anni, è la 120 leggera (13kg circa completa) , con un relativo contenuto in caricamento ( 2,5 kg di TNT), invece vi era anche in servizio la versione pesante ( 17kg completa ) con una carica maggiore ( 4,250 kg di TNT).
La bomba in questione è facilmente riconoscibile dal corpo diverso, piu' massiccio della Leggera, da un numero maggiore di fasce di recupero dei gas e dall'ogivetta o adattatore di spoletta, di dimensioni piu' generose.
La colorazione è quella tipica delle munizioni italiane che mantiene ancora la testa degli ordigni in colore rosso minio (caricamento ordinario ad alto esplosivo) con la presenza della scritta in giallo "Det. T4" che indica la presenza e la natura dell'esplosivo, del detonatore supplementare.
Nella pubblicazione originale, il detonatore supplementare, viene indicato in Pertite, ovvero acido picrico, ma è noto il problema di instabilita' che tale esplosivo ingenenera a contatto con i metalli e quindi nel tempo si è provveduto a sostituire con l'RDX o T4, questo esplosivo ormai obsoleto e pericoloso.
Nel corso del tempo i detonatori delle spolette sono duiventati piu' grossi, rendendo superfluo il detonatore supplementare, nella maggioranza dei caricamenti.
Ciao Francesco
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L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci

Che dire,spiegazione impeccabile.
Ti ringrazio per questa info dettagliata, tanto di cappello.
Grazie e un saluto dall'alto adige

Ti ringrazio per questa info dettagliata, tanto di cappello.




Grazie e un saluto dall'alto adige




...sempre a disposizione.
Francesco
Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci
Salve, a proposito di dopoguerra, mio padre ha fatto servizio militare nel 5 °corpo di artiglieria da montagna zona Merano come addetto al tiro e mi ha raccontato chefacevano esercitazioni di tiro sulle montagne limitrofe: detto questo non è che molte schegge che vengono rinvenute in zone e crateri di esplosioni siano dovuti a tale esercitazioni e non resti della 1^ G.M.? Saluti.
FUOCO A VOLONTA'
...molto materiale della prima guerra è strutturalmente e tecnologicamente diverso...la maggior parte del materiale d'artiglieria, mortaai e bombarde è di ghisa o di ferro, per l'impiego con bassi esplosivi come la polvere nera e miscele derivate da essa, oppure esplosivi a base di nitrati, clorati e perclorati; tutti questi esplosivi e miscele, non avevano potere brisante, ovvero di taglio del metallo e si limitavano a rompere l'involucro, proiettando le schegge residuali.
Solo con il progredire del conflitto e delle capacita' tecniche appliate alla guerra stessa, si sono impiegate estesamente munizioni in acciaio, che sfruttavano il tritolo e altri esplosivi come acido picrico e relative miscele, oltre ad aggressivi chimici.
Relativamente alle zone di conflitto impiegate come poligoni, esistono storie relative anche al secondo conflitto e poligoni impiegati fino agli anni 70, poi dismessi...in teoria molti crateri potrebbero essere postumi ma alcuni, come quelli di grossi mortai e bombarde di grosso calibro, sono difficilmente riproducibili da pezzi di artiglieria moderni.
Francesco
Solo con il progredire del conflitto e delle capacita' tecniche appliate alla guerra stessa, si sono impiegate estesamente munizioni in acciaio, che sfruttavano il tritolo e altri esplosivi come acido picrico e relative miscele, oltre ad aggressivi chimici.
Relativamente alle zone di conflitto impiegate come poligoni, esistono storie relative anche al secondo conflitto e poligoni impiegati fino agli anni 70, poi dismessi...in teoria molti crateri potrebbero essere postumi ma alcuni, come quelli di grossi mortai e bombarde di grosso calibro, sono difficilmente riproducibili da pezzi di artiglieria moderni.
Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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