Io li ho gli articoli citati da Giovanni...aspetta un momento che ci do un'occhiata
Nell'articolo citato da Giovanni non c'è...però ricordo che è stato pubblicato un lungo articolo sui brevetti Revelli...il problema è tirarlo fuori...
Allora:
dallo studio dei disegni e dei dati riportati si ha:
1-brevetto 1902: dal disegno la cartuccia appare cilindrica, di calibro 8 mm. I dati parlano di unha palla di 5 grammi, con carica di 4 grammi. Peso della cartuccia 10 grammi con OAL di 30 mm. Velocità di 400 m/s
2- Brevetto 1903/1: si nota come la cartuccia in camera abbia il collo molto corto per essere una Parabellum
3-Brevetto 1903/2: la cartuccia disegnata appare molto simile al Parabellum
4: brevetto 1904: NESSUN DISEGNO TECNICO MA CI SONO I DATI DELLA CARTUCCIA: PALLA DA 6 GRAMMI E CARICA DI 0.37 GRAMMI DI BALISTITE, CON VELOCITà DI 350 M/S. I dati, commenta l'autore, sono sovrapponibili a quelli della Parabellum
5-Brevetto 1905: prima denominazione ufficiale del calibro 7.65 Glisenti. Facendo le proporzioni col disegno tecnico la camera di cartuccia sembra essere conformata per una munizione con collo di 3.61 mm', misura che è a metà strada tra il Glisenti 2spalla alta" e il Parabellum
Non ho disegni o foto del modello 1906 e relativa munizione
Dalla documentazione ufficiale si evince quindi che il cosiddetto 7.65 Glisenti "spalla bassa" aveva le stesse prestazioni del Parabellum. Le differenze dimensionali possono essere dovute alle munizioni di produzione italiana che avevano una lunghezza rim-spalla lievemente minore (0.5 mm circa) rispetto allo standard Parabellum, almeno secondo il disegno tecnico riportato. Questo avrebbe sicuramente portato a possibili mancate camerature in caso di utilizzo di Parabellum standard.
Forse, e dico forse, nel modello 1906 si cominciò ad utilizzare le 7.65 mm "spalla alta", di cui è nota la produzione da parte della DWM e i successivi test in Italia.....
dallo studio dei disegni e dei dati riportati si ha:
1-brevetto 1902: dal disegno la cartuccia appare cilindrica, di calibro 8 mm. I dati parlano di unha palla di 5 grammi, con carica di 4 grammi. Peso della cartuccia 10 grammi con OAL di 30 mm. Velocità di 400 m/s
2- Brevetto 1903/1: si nota come la cartuccia in camera abbia il collo molto corto per essere una Parabellum
3-Brevetto 1903/2: la cartuccia disegnata appare molto simile al Parabellum
4: brevetto 1904: NESSUN DISEGNO TECNICO MA CI SONO I DATI DELLA CARTUCCIA: PALLA DA 6 GRAMMI E CARICA DI 0.37 GRAMMI DI BALISTITE, CON VELOCITà DI 350 M/S. I dati, commenta l'autore, sono sovrapponibili a quelli della Parabellum
5-Brevetto 1905: prima denominazione ufficiale del calibro 7.65 Glisenti. Facendo le proporzioni col disegno tecnico la camera di cartuccia sembra essere conformata per una munizione con collo di 3.61 mm', misura che è a metà strada tra il Glisenti 2spalla alta" e il Parabellum
Non ho disegni o foto del modello 1906 e relativa munizione
Dalla documentazione ufficiale si evince quindi che il cosiddetto 7.65 Glisenti "spalla bassa" aveva le stesse prestazioni del Parabellum. Le differenze dimensionali possono essere dovute alle munizioni di produzione italiana che avevano una lunghezza rim-spalla lievemente minore (0.5 mm circa) rispetto allo standard Parabellum, almeno secondo il disegno tecnico riportato. Questo avrebbe sicuramente portato a possibili mancate camerature in caso di utilizzo di Parabellum standard.
Forse, e dico forse, nel modello 1906 si cominciò ad utilizzare le 7.65 mm "spalla alta", di cui è nota la produzione da parte della DWM e i successivi test in Italia.....
Parlando con Nicola si confrontavano le varie cartucce e ho notato che la mia 7,65 para con palla troncoconica è "bianca" e non risulta tra quelle messe da Luca a suo tempo.
Non l'ha messa perché nel suo thread ha fatto riferimento solo alle Svizzere . Ecco la serie prodotta dalla DWM , e la grana della polvere identica (almeno in apparenza) per tutti e tre i modelli , Unica differenza nella tronco conica la carica era leggermente più pesante 0,34 Grammi contro 0,32 delle sorelline , direi che "ne ha fatte di tutti i colori" ![[rotola] [rotola]](./images/smilies/255.GIF)
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Si ma la mia non si sa cosa sia dato che non ha marchi.
Ne ho una anche io , ma con palla di ottone mantellata in tombacco, quella di cui ti dicevo stamattina , idem come sopra per la marcatura , completamente anonima , la polvere però è assolutamente la stessa dei caricamenti Svizzeri per cui l'ho classificata come di produzione Elvetica , in questo caso la palla pesa 6,30 Grammi , è la piu pesante tra tutte quelle che ho censito.
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Tornando alla 7,65 Glisenti a logica:
che nei disegni si alternino diversi "presunti" modelli ci sta visto che fino al 1907 non esistevano 7,65 Glisenti
che un anno prima ci fossero delle munizioni e in più che fossero marchiate...mah, e poi con cosa le avrebbero provate dato che non esistevano neppure le pistole Glisenti?
Non è che gli inglesi si confondano con altri calibri di altre nazioni o si riferiscano alle varie 7,65 spagnole adottate in emergenza anche dall'Italia agli inizi della WWI?
Quindi, a mio modesto avviso
1-brevetto 1902: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
2- Brevetto 1903/1: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
3-Brevetto 1903/2: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
4: brevetto 1904: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
5-Brevetto 1905: non esistevano le cartucce e neppure le pistole (per un paio di anni ne giro sempre e solo una tra la Meccanica e Capua) le prime cartucce risultano essere state ordinate nel 1907 e abbandonate nel 1909 dopo avere tentato in estremis l'utilizzo, sempre nel 1909 e con ottimi risultati, le 7,65 Parabellum
Poi per non fare altre minchiate si è copiato pari pari la 9 Parabellum tedesca 1° modello, naturalmente diminuendo la carica perché la pistola non poteva sopportare quella originale.
Perché passare dal 7,65 Glisenti direttamente al 9... probabilmente per non dare ragione a chi aveva detto, giustamente, che il Pirotecnico non era in grado di fabbricare le munizioni Nel frattempo i tedeschi stavano adottando un calibro più performante per cui ... dalla padella alla brace solo per mantenere una pistola in vita...
che nei disegni si alternino diversi "presunti" modelli ci sta visto che fino al 1907 non esistevano 7,65 Glisenti
che un anno prima ci fossero delle munizioni e in più che fossero marchiate...mah, e poi con cosa le avrebbero provate dato che non esistevano neppure le pistole Glisenti?
Non è che gli inglesi si confondano con altri calibri di altre nazioni o si riferiscano alle varie 7,65 spagnole adottate in emergenza anche dall'Italia agli inizi della WWI?
Quindi, a mio modesto avviso
1-brevetto 1902: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
2- Brevetto 1903/1: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
3-Brevetto 1903/2: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
4: brevetto 1904: non esistevano le cartucce per cui le disegnavano di fantasia
5-Brevetto 1905: non esistevano le cartucce e neppure le pistole (per un paio di anni ne giro sempre e solo una tra la Meccanica e Capua) le prime cartucce risultano essere state ordinate nel 1907 e abbandonate nel 1909 dopo avere tentato in estremis l'utilizzo, sempre nel 1909 e con ottimi risultati, le 7,65 Parabellum
Poi per non fare altre minchiate si è copiato pari pari la 9 Parabellum tedesca 1° modello, naturalmente diminuendo la carica perché la pistola non poteva sopportare quella originale.
Perché passare dal 7,65 Glisenti direttamente al 9... probabilmente per non dare ragione a chi aveva detto, giustamente, che il Pirotecnico non era in grado di fabbricare le munizioni Nel frattempo i tedeschi stavano adottando un calibro più performante per cui ... dalla padella alla brace solo per mantenere una pistola in vita...
Però, Giovanni, ciò non spiega il perchè delle differenze dimensionali tra la 7.65 Glisenti del disegno tecnico e la 7.65 Glisenti prodotta dalla DWM.
La 7.65 Glisenti "spalla alta" sicuramente non riesce a camerare in una pistola camerata per il 7.65 Parabellum, menchè meno per un 7.65 Para/Glisenti con la spalla ancor più bassa della cartuccia madre ( seppur di poco). Il contrario è possibile, se la cartuccia viene trattenuta dall'estrattore, ma il bossolo si forma a fuoco durante lo sparo.
Se è vero che le prime cartucce, simil Prabellum, si sono dimostrate di scarsa qualità anche dimensionale, è quindi possibile che si sia intervenuti con la modifica della camera, per il successivo utilizzo di munizioni DWM?
La 7.65 Glisenti "spalla alta" sicuramente non riesce a camerare in una pistola camerata per il 7.65 Parabellum, menchè meno per un 7.65 Para/Glisenti con la spalla ancor più bassa della cartuccia madre ( seppur di poco). Il contrario è possibile, se la cartuccia viene trattenuta dall'estrattore, ma il bossolo si forma a fuoco durante lo sparo.
Se è vero che le prime cartucce, simil Prabellum, si sono dimostrate di scarsa qualità anche dimensionale, è quindi possibile che si sia intervenuti con la modifica della camera, per il successivo utilizzo di munizioni DWM?
Ho ricevuto questa e mail che potrebbe dipanare il mistero:
As you and many other collectors know, I'm aware about what has been called a 7,65 mm Glisenti cartridge. However, its correct identification has been disputed years before the Capua drawing showed up. The reason why is that these cartridges has been found inside two examples of boxes labeled "50 Patronen Nr. 471 C [this letter was added with a rubber stamp]- zur Selbstlade-Pistole Kal. 7,65 mm - 'Parabellum' - 0,35 g Pulver - Rundspitzengeschosse - Made in Germany". Just like those specimens found as singles before these boxes were discovered, they have a case measuring 21,50-21,53 mm with a very high shoulder, are loaded with CNCS FMJ RN bullet No. 261, a flattened brass primer and have no headstamped.
The 471C number is described in the DWM case book as "Parabellum Kal. 7,65 mm" and the only bullet indicated for this case is No. 261. It is not illustrated and its drawing is indicated as No. 298D dating from 1929. As you can see, this agree with what John Moss has suggested about its production period (previously deducted because of the box label style). Said this, there is no reason or knwon documentation to believe that these "high shoulder cartridges" have any relation at all with a Glisenti pistol in 7,65 mm calibre. Its real purpose remains a mistery.
Now, going back to the original question, in fact there was a 7.65 mm cartridge named "Glisenti" that is unknown to collectors and maybe was never actually fabricated. It is described and illustrated in the DWM case book as No. 510: "Autom. Glisenti-Pistole Kal. 7,65 mm Tempini Brescia" and its case measures 22,6+/-0,1 mm and shows a normal shoulder (like a 7,65 mm Parabellum). Its bullet is also indicated as No. 261 and the case drawing is No. 341, which is undated but the correlativity of DWM numbers indicates that it was assigned c. 1906. There is also a notation for this case number that says "Ungültig" (Invalid).
In this regard, I'm aware that in the past collectors from France and Italy claimed to have a 7,65 mm Parabellum type cartridge with a case with normal shoulder, no headstamp and round nose CN jacketed bullet that was supposely taken from a box labeled "Glisenti". I would take this for granted when that box shows up...
As a final note, a Glisenti pistol in 7,65 mm calibre was tested by the British in November 1907. Its description is very brief: "Eight-round magazine. Recoil operated. Velocity at 45 feet was 1,099 feet per second. Penetration was 13 boards".
As you and many other collectors know, I'm aware about what has been called a 7,65 mm Glisenti cartridge. However, its correct identification has been disputed years before the Capua drawing showed up. The reason why is that these cartridges has been found inside two examples of boxes labeled "50 Patronen Nr. 471 C [this letter was added with a rubber stamp]- zur Selbstlade-Pistole Kal. 7,65 mm - 'Parabellum' - 0,35 g Pulver - Rundspitzengeschosse - Made in Germany". Just like those specimens found as singles before these boxes were discovered, they have a case measuring 21,50-21,53 mm with a very high shoulder, are loaded with CNCS FMJ RN bullet No. 261, a flattened brass primer and have no headstamped.
The 471C number is described in the DWM case book as "Parabellum Kal. 7,65 mm" and the only bullet indicated for this case is No. 261. It is not illustrated and its drawing is indicated as No. 298D dating from 1929. As you can see, this agree with what John Moss has suggested about its production period (previously deducted because of the box label style). Said this, there is no reason or knwon documentation to believe that these "high shoulder cartridges" have any relation at all with a Glisenti pistol in 7,65 mm calibre. Its real purpose remains a mistery.
Now, going back to the original question, in fact there was a 7.65 mm cartridge named "Glisenti" that is unknown to collectors and maybe was never actually fabricated. It is described and illustrated in the DWM case book as No. 510: "Autom. Glisenti-Pistole Kal. 7,65 mm Tempini Brescia" and its case measures 22,6+/-0,1 mm and shows a normal shoulder (like a 7,65 mm Parabellum). Its bullet is also indicated as No. 261 and the case drawing is No. 341, which is undated but the correlativity of DWM numbers indicates that it was assigned c. 1906. There is also a notation for this case number that says "Ungültig" (Invalid).
In this regard, I'm aware that in the past collectors from France and Italy claimed to have a 7,65 mm Parabellum type cartridge with a case with normal shoulder, no headstamp and round nose CN jacketed bullet that was supposely taken from a box labeled "Glisenti". I would take this for granted when that box shows up...
As a final note, a Glisenti pistol in 7,65 mm calibre was tested by the British in November 1907. Its description is very brief: "Eight-round magazine. Recoil operated. Velocity at 45 feet was 1,099 feet per second. Penetration was 13 boards".
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