Nella ww1 erano utilizzate esclusivamente cartocci proietto, quindi uniti al bossolo. Le cariche erano pero 2, normale e ridotta. I cartocci proietto con carica ridotta erano contrassegnati sul fondello:
Se non erro, correggimi se sbaglio, nelle granate torpedini veniva interposto un disco di rallentamento tra l'innesco 910 ed il relativo raccordo in ottone 910, per correggere il tiro lungo che dava la carica fissa.
oltre che a regolare l'alzo del cannone. Presumo che la carica ridotta, quindi, aumentava le possibilità di fare un tiro ancora più corto?
[/color][/quote]Se non erro, correggimi se sbaglio, nelle granate torpedini veniva interposto un disco di rallentamento tra l'innesco 910 ed il relativo raccordo in ottone 910, per correggere il tiro lungo che dava la carica fissa.
oltre che a regolare l'alzo del cannone. Presumo che la carica ridotta, quindi, aumentava le possibilità di fare un tiro ancora più corto?
Bell'acchiappo Alpino!
@Alpino: salvare il cartocci la vedo dura... non lo puoi bagnare perché si gonfierebbe ulteriormente e la ruggine che probabilmente si è formata nelle pareti interne avrà aderito a quelle della carta.
Potresti fare un timido tentativo di distaccare le pareti (ma non il fondello) con un attrezzo particolare...
Hai presente le spazzole di gomma di ricambio dei tergicristalli che vendono a 2 o tre euro nei grandi magazzini? Insieme ci sono due sottili stecche di acciaio piatte. Sono spesse circa mezzo millimetro e larghe tre e sono rigide a sufficenza per non piegarsi sotto sforzo.
Procuratene una e prova ad inserirla verticalmente laddove vedi ci sia un minimo di spazio sufficente così puoi verificare quanto è aderente la carta alla granata ed inizi il distacco. Il resto sta a te ed alla tua delicatezza.
Per il fondo quando sei sicuro che tutta la parte tubolare è libera non resta che usare un tondino di legno con l'estremità ben piatta ma smussata sul bordo e picchiettare in verticale per far sbriciolare l'eventuale ossido che lo ancora al metallo...
Buon lavoro!
Potresti fare un timido tentativo di distaccare le pareti (ma non il fondello) con un attrezzo particolare...
Hai presente le spazzole di gomma di ricambio dei tergicristalli che vendono a 2 o tre euro nei grandi magazzini? Insieme ci sono due sottili stecche di acciaio piatte. Sono spesse circa mezzo millimetro e larghe tre e sono rigide a sufficenza per non piegarsi sotto sforzo.
Procuratene una e prova ad inserirla verticalmente laddove vedi ci sia un minimo di spazio sufficente così puoi verificare quanto è aderente la carta alla granata ed inizi il distacco. Il resto sta a te ed alla tua delicatezza.
Per il fondo quando sei sicuro che tutta la parte tubolare è libera non resta che usare un tondino di legno con l'estremità ben piatta ma smussata sul bordo e picchiettare in verticale per far sbriciolare l'eventuale ossido che lo ancora al metallo...
Buon lavoro!
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Grazie centerfire, ne ho di quelle stecche. Faccio una prova e vediamo se può funzionare...
Sembra ci sia una speranza...
Se non erro, correggimi se sbaglio, nelle granate torpedini veniva interposto un disco di rallentamento tra l'innesco 910 ed il relativo raccordo in ottone 910, per correggere il tiro lungo che dava la carica fissa.alpino_ ha scritto:Nella ww1 erano utilizzate esclusivamente cartocci proietto, quindi uniti al bossolo. Le cariche erano pero 2, normale e ridotta. I cartocci proietto con carica ridotta erano contrassegnati sul fondello:[/color]
oltre che a regolare l'alzo del cannone. Presumo che la carica ridotta, quindi, aumentava le possibilità di fare un tiro ancora più corto?[/quote]
il disco di rallentamento si chiama rosetta ritardatrice, e veniva posto tral'innesco mod 10 e la spoletta mod 10. La rosetta era sempre utilizzata con la carica minima. Ne esistono in calibro 65, 70, 75 e 105mm.
grazie. Mi sapresti cortesemente dire il diametro delle varie rosette? ne ho trovate diverse, giusto per fare il corretto abbinamento?
Ciaoalpino_ ha scritto:grazie. Mi sapresti cortesemente dire il diametro delle varie rosette? ne ho trovate diverse, giusto per fare il corretto abbinamento?
a proposito è stato aperto un topic specifico, spero ti sia d'aiuto.
http://www.cesimmunizioni.eu/forum/view ... 80#p624880
Molto interessante
Informazione
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